Carcere di Orvieto, mensa chiusa dalla Usl

Il provvedimento fa seguito ad una visita ispettiva. Il Sappe: «Provveditore regionale latitante. Caso segnalato alla Corte dei Conti»

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La mensa agenti del carcere di Orvieto è stata chiusa ‘fino a nuova disposizione’ – stessa cosa era avvenuta a novembre nella casa circondariale di Terni – dopo una visita ispettiva di routine della Usl.

I disservizi A darne notizia è il segretario regionale del sindacato Sappe, Fabrizio Bonino: «Non ci è dato conoscere le motivazioni dell’atto – spiega il sindacalista – ma di sicuro non ci sorprende. L’azienda che ha in appalto il servizio in ambito regionale è ormai famigerata per i continui disservizi. L’unico a non essersi accorto, nonostante le decine di lettere scritte dalla nostra organizzazione sindacale, è colui che ‘giustamente’ della mensa non ne fruisce e che dovrebbe essere garante della buona amministrazione penitenziaria in Umbria ed in Toscana, ovvero il provveditore regionale».

Umbria dimenticata Secondo Bonino, però, «da tanto tempo questa figura latita per ciò che riguarda l’Umbria, infatti egli preferisce la città di Dante e la regione Toscana, lasciando in un angolo gli istituti umbri, compreso l’istituto a custodia attenuata di Orvieto che, in sordina, vuole persino abolire, ed il personale in servizio».

Corte dei conti Il segretario regionale del Sappe spiega poi che il sindacato si rivolgerà «alla Corte dei Conti per appurare se l’azienda che gestisce il servizio ha procurato e sta procurando un danno erariale, vista la chiusura da parte della Usl delle mense di Terni, prima, e Orvieto adesso. Al personale di Orvieto – aggiunge Bonino -che pagherà sulla propria pelle questo ennesimo disservizio, va la mia personale solidarietà e l’impegno a sollecitare l’amministrazione per una rapida soluzione della vicenda».

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