Carcere Perugia, detenuto prende a pugni due agenti

La denuncia è del Sappe: entrambi finiti in ospedale, uno con trauma cranico

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Due agenti di servizio finiti in ospedale a Perugia. La denuncia è del Sappe – Sindacato autonomo di polizia penitenziaria – ed il fatto è accaduto domenica nel carcere di Capanne: «Oggi un detenuto italiano, psichiatrico di 26 anni, ha proditoriamente aggredito con pugni due agenti. È successo all’interno della sezione III B del reparto circondariale», spiega Fabrizio Bonino, segretario nazionale umbro del Sappe. «Questi sono i regali del provveditorato regionale di Firenze per Natale. Stiamo parlando di un detenuto sfollato dalla Toscana e mandato nella ‘discarica’ umbra dall’ufficio detenuti del provveditorato. Sono anni che denunciamo come l’Umbria sia straziata da questa politica e chiediamo davvero di essere accorpati ad una altro provveditorato meno patrigno. Un collega di stasera ha un trauma cranico e l’altro un occhio nero. Dal Sappe la vicinanza ai colleghi coinvolti e l’augurio di una pronta guarigione».

La Uilpa insorge

«Nel tardo pomeriggio di domenica – è la ricostruzione del sindacato Uilpa attraverso Angelo Romagnoli della segreteria regionale – un detenuto di origini nordafricane ma naturalizzato italiano, con problemi psichiatrici, si è scagliato contro due poliziotti colpendoli con pugni in pieno volto, procurandogli ad uno un trauma facciale e all’altro un trauma cranico rispettivamernte con prognosi di 7 e 8 giorni. Il detenuto, trasferito da un istituto della Toscana per ordine e sicurezza in quanto già protagonoista di analoga aggressione ad un altro poliziotto penitenziario – prosegue Romagnoli – si è scagliato, senza apparente motivo, contro i due agenti in servizio. Purtroppo la situzione del nuovo complesso penitenziario di Perugia Capanne sta diventando estremamente ingovernabile in quanto, oltre alla cronica e gravissima carenza di organico, è un punto di approdo per tutti quei detenuti psichiatrici provenienti dalla regione Toscana che in alcune situazioni dovreebero essere destinati alle Rems (residenze esecuzione misure di sicurezza), strutture non presenti in Umbria». Secondo l’esponente della Uilpa, «un’altra problematica di non poco conto è l’assenza di un efficiente servizio psichiatrico con specialisti medici all’interno di ogni struttura penitenziaria, per lo meno un servizio assistenziale continuativo poichè le varie criticità che si manifestano, vengono per la grande maggioranza dei casi affrontate soltalto dal personale di polizia pemnitenzairia che non ha, in questo caso, competenze specifiche e formazione adeguata. Sono episodi che certificano la sconfitta del sistema penitenziario attuale – sottolinea il sindacalista – e questo fallimento sta inesorabilmente ricadendo sulla polizia penitenziaria, costretta a sopperire a tutte le criticità subendo ogni tipo di aggressione sia verbale che fisica. Come segreteria regionale Uilpa – conclude Romagnoli – chiediamo un intervento urgente degli organi superiori dell’amministrazione penitenziaria, ricordando ai cari politici che la campagna elettorale è finita da un pezzo e gli slogan in favore della polizia penitenziaria dovrebbero essere tradotti in fatti concreti, prima che si verifichino tragedie irreparabili».

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