Cardiochirurgo-pittore, l’arte di Samer Kassem

Il medico e artista esporrà a Spoleto, a palazzo Leti Sansi, in occasione del ‘Premio Modigliani’

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Dopo un posticipo di quasi due mesi legato a motivazioni di tipo organizzativo, sabato 13 ottobre aprirà finalmente il ‘Premio Modigliani’ che, a Spoleto nella cornice di palazzo Leti Sansi, vedrà esporre per la prima volta un luminare della cardiochirurgia, Samer Kassem, siriano di nascita ma italiano di adozione.

Samer Kassem

Chi è

Kassem da diciotto anni vive ed è operativo a Milano. Il suo nome è noto per i delicati interventi chirurgici legati alla valvola mitralica. Anche in ambito pittorico la sua genialità si manifesta in tecniche nuove che ben presto volano con lui oltreconfine, proprio in quella stessa Parigi toccata da Amedeo Modigliani e che impone il suo nome nel panorama cardiochirurgico internazionale.

Il senso

Eppure, nonostante i successi ottenuti, in pittura il senso di inadeguatezza e di non appartenenza è costante ed arriva dritto come un pugno allo stomaco. Catene che cingono il collo, urla soffocate, immagini racchiuse in una morsa di dolore che sembra non trovare soluzione, esprimono un disagio che l’uomo – prima ancora che il medico – fatica a trattenere. Eppure, nonostante tutto, la speranza non muore, come nell’opera che presenterà a Spoleto dal titolo ‘Fuga di un dipinto su muraglia blu’ in cui la figura umana sembra volersi rinchiudere in se stessa. Ma Kassem non demorde e il suo pensiero va dritto in una sola direzione: i piedi sono dipinti fuori da quell’opprimente involucro, la benda stretta sul viso sembra stia sul punto di potersi disfare, restituendogli una percezione veritiera e svincolata da ogni forma di subdolo compromesso che, finalmente, potrà risolvere il suo male.

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