Città di Castello: morto a 33 anni. Tossicologico decisivo per le indagini

Eseguita l’autopsia sulla salma del giovane: morte per insufficienza cardio respiratoria acuta. Il sospetto sull’assunzione di sostanze

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Morte per insufficienza cardio respiratoria acuta: questa una delle prime risultanze dell’autopsia, eseguita venerdì mattina all’ospedale di Perugia, sulla salma del 33enne di Città di Castello trovato senza vita, nella tarda serata di lunedì, nella sua abitazione in centro storico. L’esame è stato eseguito dal dottor Sergio Scalise Pantuso, incaricato dalla procura di Perugia ed in particolare dal pm Gennaro Iannarone che indaga sulla vicenda unitamente al commissariato di polizia di Stato tifernate. All’accertamento ha preso parte anche il medico legale Walter Patumi, per conto dei familiari del giovane che sono assistiti dagli avvocati Marco Bianchini e Valerio Collesi. Un altro passo ritenuto fondamentale ai fini dell’accertamento delle cause del decesso, è l’esame tossicologico che vede impegnato – sempre su incarico dell’autorità giudiziaria – il dottor Andrea Lazzarini. I risultati andranno a completare il quadro investigativo che, alla luce dei primi elementi raccolti dagli inquirenti, vede defilata l’ipotesi di un decesso per cause naturali. Sotto la lente degli inquirenti c’è anche la possibile assunzione di sostanze che potrebbero aver avuto un ruolo centrale nel tragico epilogo e la cui natura – pur a fronte di ipotesi già presenti sulla scena investigativa – potrà essere chiarita definitivamente solo dagli accertamenti in corso. Il 33enne era incensurato e, oltre ad essere molto conosciuto, stimato e benvoluto – da qui il profondo cordoglio che ha colpito la comunità di Castello -, non aveva alle spalle alcuna segnalazione relativa ad aspetti di natura penale o semplicemente amministrativa.

Città di Castello: 33enne trovato senza vita nella sua casa

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