Clandestina e povera: «Voglio essere espulsa»

Perugia: dopo dieci anni trascorsi a lavorare come badante, ha preferito rientrare (gratis) in Ucraina

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Senza più un lavoro né un’abitazione stabile, dopo dieci anni trascorsi a fare la badante, ha preferito rientrare in Ucraina piuttosto che rimanere ancora in Italia. Per farlo si è ‘avvalsa’ della polizia di Stato visto che la donna, 55enne e di fatto clandestina da due anni per la mancanza dei requisiti di reddito, si è rivolta direttamente agli agenti per ‘ottenere’ l’espulsione e quindi un rimpatrio assistito con volo diretto (e gratis) Roma-Kiev.

Viaggio di ritorno Qualche giorno fa, così, si è presentata in questura a Perugia dicendosi intenzionata a ritornare in patria. Nessun accompagnamento coattivo è stato possibile, visto che la donna non ha precedenti penali. In alternativa, è scattato un ‘rimpatrio assistito’: i poliziotti le hanno organizzato il viaggio di ritorno in Ucraina e lunedì, dopo la notifica di un provvedimento di espulsione per clandestinità, hanno provveduto ad accompagnarla all’aeroporto di Fiumicino per un volo per Kiev. La donna non potrà rientrare in Europa per almeno 5 anni.

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