Comune di Terni: «Fretta non ce n’è»

Leopoldo Di Girolamo non si scompone: tutti gli chiedono di decidere se correggere o no la giunta, ma lui prende tempo

Condividi questo articolo su

di M.T.

Le sollecitazioni non mancano. Le voci nemmeno. Le cene – dicono – stanno mettendo a dura prova la ‘linea’ di parecchia gente. Ma lui non si scompone. E va avanti ‘con il suo passo’.

«Evitare errori» Leopoldo Di Girolamo, il sindaco di Terni, se gli chiedi quando, finalmente, si deciderà a fare una mossa, la fa. O, meglio, ne fa due: nel senso che alza lo sguardo al cielo e sospira. E poi – lui che aveva ricordato di non aver intenzione di perdere tempo –  basta. Allora tu insisti un po’ e lui rivela che «non bisogna avere fretta, perché il confronto non va forzato e i temi sul tappeto devono essere trattati con la dovuta attenzione. Prendere decisioni sull’onda del nervosismo ci potrebbe far commettere errori fatali».

Gianluca Rossi

Gianluca Rossi

Rimpasto o no? L’ultimo, in ordine di tempo, a chiedere al sindaco di prendere una decisione su quel ‘rimpasto’ di giunta che è diventato un autentico tormentone estivo, era stato il senatore Gianluca Rossi: «Il sindaco – aveva detto a umbriaOn  – deve far sentire la sua voce. Cambia gli assessori? Bene. Ne cambia pochi o tanti? Bene lo stesso. Lascia tutto com’è? Ancora bene. Ma lo dica subito, ne spieghi le motivazioni e imponga un passo diverso alla giunta. Ci sono due anni e mezzo di duro lavoro che ci attendono».

Fabio Paparelli

Fabio Paparelli

Lo «shock» Decisamente più ‘aggressivo’ era stato il vide presidente della giunta regionale, Fabio Paparelli, quando, sempre a umbriaOn, aveva detto che «secondo me, la forza di una squadra vincente nasce dalla capacità di mettersi in sintonia con la città e con le sue esigenze che cambiano. Se il sindaco si accorge che questo non avviene più, deve intervenire con risolutezza. Anche a costo di provocare un shock. Anzi, forse è proprio quello che serve».

Silvano Ricci

Silvano Ricci

La minaccia Da sinistra era arrivata anche una discreta randellata, quando Silvano Ricci aveva parlato di un sindaco ostaggio dei ‘capi bastone’ del suo partito ed aveva sibilato che «questa riflessione è frutto di quanto registro in consiglio. Dentro la maggioranza, anche all’interno del gruppo del Partito Democratico (che aveva reagito sdegnato; ndr), cresce il senso di delusione per un tirare a campare che non è certo quello di cui la città a bisogno ed è un segnale chiaro quello che deve arrivare al sindaco Di Girolamo: se non prende in mano la situazione rischia di ritrovarsi senza una maggioranza quando si tratterà di votare su questioni importanti».

Unione Civica per Terni

Unione Civica per Terni

Le ‘civiche’ E pure l’Unione Civica per Terni (nata dalla fusione di quattro ‘liste civiche’ che pure lo hanno sostenuto nella campagna elettorale)  aveva ribadito «una netta contrarietà all’attuale amministrazione. L’Unione Civica ha più volte sottolineato la distanza fra i problemi che drammaticamente la città vive e l’azione amministrativa e l’inadeguatezza dell’attuale Giunta che va del tutto rinnovata riducendo il numero degli assessori anche per liberare risorse».

Terni Forza Italia

Forza Italia

L’accusa A sollecitarlo, peraltro, sono stati anche quelli delle opposizioni: «Con quali strumenti pensa di risolvere i mille e più problemi – aveva tuonato Forza Italia – con una giunta in crisi e con la propria maggioranza sfibrata da continue lotte interne? Quale valore aggiunto potrà mai portare l’ennesimo rimpasto che sa tanto, ma tanto, di vecchia politica? Anzi, a noi di Forza Italia sembra che l’inquilino di Palazzo Spada stia pensando a tutto tranne che al futuro di Terni».

Il documento politico E lui? Come detto, va avanti con il suo passo: «Rimetterò il documento politico al Partito democratico, con le integrazioni che sono frutto del dibattito che si è svolto – spiega Leopoldo Di Girolamo – e sulla base di quello si dovrà sviluppare una valutazione complessiva». Sì, va bene. Ma i tempi? «Non bisogna avere fretta – ribadisce il sindaco di Terni – e le cose devono fare il loro corso». Un’altra settimana, come minimo, ce la passiamo così.

 

 

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli