Comune di Terni, il PD: «Dimissioni tra un po’»

Il sindaco annuncia che affiderà il suo mandato al consiglio, lasciando di fatto la partita aperta, ma i segretari del suo partito danno l’esperienza come terminata

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Per il Partito Democratico dell’Umbria i giochi sono fatti. A terni è tutto deciso: «L’amministrazione comunale, con grande senso di responsabilità, metterà in sicurezza, nelle prossime settimane, i bilanci accompagnando l’iter di approvazione del piano di riequilibrio finanziario e scongiurando, a beneficio della città e dei cittadini oltre che delle future amministrazioni, pesanti ricadute sulle tasche dei cittadini. Dopo di che si aprirà per Terni una fase nuova»

Foto A.Mirimao

I segretari Con una nota congiunta, il segretario regionale Leonelli, quello provinciale Trappolino e quello comunale Monti dicono che «l’intervento pronunciato in consiglio comunale da Leopoldo Di Girolamo e l’orizzonte di impegno da lui indicato rispetto alle priorità per la città dimostrano, una volta di più, l’alto spessore morale e umano della persona, del politico e dell’amministratore. È questa la miglior risposta agli insulti gratuiti e agli attacchi vili e strumentali che gli sono stati rivolti nelle settimane passate. È questo che intendiamo quando diciamo che per il Pd gli interessi delle istituzioni e della città vengono prima degli interessi di partito. Specula politicamente chi invece oggi invoca il commissariamento immediato, ben sapendo che questo comporterebbe, con la mancata approvazione del riequilibrio, l’aumento della tassazione e un’eredità complicata per le future amministrazioni».

Il sindaco La presa di posizione arriva dopo che il sindaciLeopoldo Di Girolamo ha ufficializzato in consiglio comunale la sua posizione: «Vado avanti fino alla conclusione dell’iter per il piano di riequilibrio». La decisione era stata comunicata ai membri della maggioranza – ciò che resta della giunta ed i consiglieri comunali – prima della seduta dell’assemblea di palazzo Spada di giovedì pomeriggio, quella in cui ha annunciato ufficialmente le sue intenzioni rispetto al futuro suo e dell’esecutivo. Per la giunta ci si attende un rimpasto significativo anche, e non solo, in seguito alle dimissioni dell’assessore Stefano Bucari, precedentemente sospeso dall’autorità giudiziaria in seguito all’indagine ‘Spada’.

L’ANNUNCIO DEL SINDACO AL CONSIGIO COMUNALE, VIDEO

«Atto di responsabilità» «È mio intento mantenere il governo della città – ha detto il sindaco in consiglio comunale – fino al riequilibrio, se ce ne saranno le condizioni politiche. È un atto di responsabilità piena e non un attaccamento alla poltrona che, negli ultimi tempi, è stata da ‘fachiri’, piena di chiodi e spine. Non ho mai tenuto alle poltrone, la mia storia lo dimostra: nel 2009, per diventare sindaco lasciai il ruolo di senatore della Repubblica avendo di fronte ad altri quattro anni di mandato. Fui l’unico di tutto quanto il Parlamento a farlo». Di Girolamo ha annunciato che, alla fine dell’iter per il piano di riequilibrio, ha intenzione di utilizzare la procedura prevista dall’articolo 53 comma 3 del Tuel, (una decisione che, in fin dei conti, non impegna il sindaco fino in fondo, in quanto potrebbe poi sempre tornare sui suoi passi come già avvenuto in un’altra circostanza; ndr) con coinvolgimento del consiglio comunale: «In questo stesso periodo – ha sottolineato – l’amministrazione continuerà a seguire tutti gli interventi e le questioni più rilevanti in corso d’opera. Mantengo intatta la mia piena fiducia nella giustizia e sono convinto di poter dimostrare a mia completa estraneità ai fatti che mi sono stati addebitati». Infine il ringraziamento a Bucari «per il lavoro proficuo svolto in questi anni».

TERNI, STEFANO BUCARI: «MI DIMETTO PER ETICA»

Foto A.Mirimao

Le parole Così il primo cittadino si era rivolto, in precedenza, agli esponenti della maggioranza: «Voglio ringraziare tutti coloro che in questi giorni mi hanno dimostrato vicinanza ed affetto e che mi hanno permesso di respirare un clima bello di passione civile e politica, al di là delle riflessioni che ciascuno può fare in merito alla vicenda da cui sono e siamo, come amministrazione, interessati in questa fase. Ho sentito nuovamente e in maniera ancor più diretta che anche attorno alla mia persona, al di là delle critiche sempre legittime, c’è comunque un elemento di stima e di fiducia. Quando ci si trova nelle condizioni in cui sono stato io (gli arresti domiciliari, ndR) per ventuno giorno, si oscilla fra la voglia di dire ‘basta’ e quella di reagire. Trovare l’equilibrio giusto non è semplice. Parto da un punto: il destino di questa amministrazione non è pienamente nelle nostre mani perché ci sono allcuni elementi, indipendenti dalla nostra volontà, che influiscono. Il primo è la magistratura stessa, visto che ci sono dei capitoli tuttora attivi come le mense scolastiche, il percolato e la vicenda dell’omessa bonifica su cui non abbiamo però altri elementi precisi. L’altro è che con i sequestri e le acquisizioni documentali relativi all’indagine Spada, molti dei materiali sono in mano agli inquirenti, dopo una sorta di ‘pesca a strascico’ che ha finito per riguardare anche aspetti non strettamente relativi a questa indagine e su cui possono rimanere ‘impigliati’ anche altri elementi che, al momento, non è possibile ipotizzare con maggiore precisione».

I lavoratori ex Novelli in Comune

INDAGINE SPADA, LA VICENDA

Ex Novelli protestano A margine della seduta di giovedì, alcuni lavoratori della ex Novelli in cassa integrazione straordinaria – ma le prime somme non arriveranno prima dei prossimi cinque mesi – hanno portato la propria protesta in consiglio comunale. Eloquenti i cartelli esibiti: «Dopo la discriminazione, anche la beffa? Cigs subito, e non fra cinque mesi!», ma anche «Comune e Regione censurate questa discriminazione».

 

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