Con ‘I migliori Narni’ le giovani generazioni tornano al centro

Laboratori, centri civici e spazi aggregativi si animano in città dopo il buio della pandemia

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«Un’azione capillare e radicata per restituire il territorio alle giovani generazioni e le giovani generazioni alla vita pubblica delle istituzioni». Dalla scorsa estate il Comune di Narni ha aperto una ‘palestra di cittadinanza’ per uscire dal grigiore della pandemia e restituire a tutta la comunità, frazioni comprese, la bellezza del territorio e delle relazioni autentiche. Un programma complesso e articolato, avviato dalla scorsa estate grazie alla collaborazione con Pepita, tra le Onlus più attive e presenti sul territorio con i suoi educatori, animatori e la sua esperienza ventennale a servizio delle nuove generazioni. ‘I migliori Narni’, questo il nome del percorso amministrativo che parte dalla necessità di coinvolgere la futura classe dirigente con un approccio inclusivo e partecipato.

Silvia Tiberti

‘I migliori Narni’

«’I migliori Narni’ guarda proprio nella direzione – spiega il sindaco Francesco De Rebotti – di costruire cittadinanza costruendo il futuro assieme ai suoi protagonisti: i giovani». Proprio la parte migliore della collettività è quella che ha sofferto di più durante il lungo periodo di isolamento imposto dal Covid-19. Mesi di forzato isolamento e distacco dai loro pari, ricorrendo alle tecnologie per ragioni di studio e per il tempo libero. «Dall’inizio del mandato abbiamo lavorato ad una profonda analisi dei bisogni sociali della nostra comunità, puntando sul rafforzamento delle relazioni e nella cura del tessuto sociale la risposta alle tante fragilità», ricorda l’assessore ai servizi sociali Silvia Tiberti. Il percorso di promozione avviato in estate con i laboratori tematici itineranti proseguirà nei mesi invernali fino a giugno 2022. «Alle attività di animazione e di carattere ludico – continua l’assessore – vengono affiancate iniziative dai contenuti più rilevanti, come ad esempio il supporto alla genitorialità, laboratori di comunicazione dell’utilizzo dei media ed il rapporto con il proprio territorio».

I percorsi

A dare vita al progetto i professionisti di Pepita, tra le Onlus più attive e radicate sul territorio, con i suoi educatori, animatori e la sua esperienza ventennale a servizio delle nuove generazioni. Una progettualità avviata con l’incontro di gruppi di giovani nei luoghi dell’educazione formale e non formale di Narni (scuole, centri civici, servizi aggregativi), per poi costruire percorsi di responsabilizzazione e di formazione alla cittadinanza attiva, anche nella sfera digitale. «I nostri progetti educativi ed aggregativi – spiega il presidente di Pepita, Ivano Zoppi – toccano scuole, centri civici e servizi aggregativi, costruendo programmi di partecipazione civica anche grazie a laboratori, incontri di gruppo e dibattiti». Un tessuto connettivo che passa necessariamente dall’ascolto, dalla valorizzazione dei talenti, dalle vocazioni del territorio e della bellezza della diversità. «Perché ciascun bambino, ogni adolescente, è unico, autentico e irripetibile, come un’opera d’arte», sottolinea Zoppi.

Il teatro

Proprio l’arte, in particolare quella del teatro, è protagonista di un progetto specifico: ‘On stage – on line’. L’iniziativa, grazie alla collaborazione con l’associazione culturale Ingranaggi, prevede la conduzione di corsi rappresentazioni teatrali, finalizzati a tradurre in scena i vissuti di vita digitale richiamati durante le sessioni educative a cura di Pepita. Le relazioni e gli scambi tra pari sui social network, le fake news, le challenge, la sovraesposizione mediatica, la web reputation e tutte le devianze e i pericoli della ‘rete’ (bullismi, sexting, hate speech) saranno oggetto del confronto tra i ragazzi. La condivisione di contenuti avviene attraverso incontri di gruppo, dibattiti, laboratori attivi condotti da educatori professionali e psicologi. «Il progetto ‘On stage – on line’ rappresenta una grande sfida, soprattutto dopo la pandemia. Sono convinto che lo strumento teatrale possa favorire socializzazione e senso di comunità, oltre a essere un veicolo per conoscere ed esprimere le proprie emozioni nel modo corretto», spiega Davide Sacco, direttore artistico del teatro Manini di Narni e codirettore dell’associazione culturale Ingranaggi. «La potenza della finzione, riesce a creare un contesto protetto in cui sono facilitati e amplificati confronto e dialogo. Sono sicuro – conclude Sacco – che otterremo risultati importanti, da osservare nella giornata finale di restituzione che, coinvolgendo anche le Istituzioni, sarà un reale momento di confronto e punto di partenza per sfide future».

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