«Con il centrodestra Terni può ripartire»

Francesco Ferranti (Forza Italia) spiega la sua ricetta per restituire un volto nuovo ed opportunità ad una città in crisi: «Coalizione solida, puntare sul piacere di vivere qui»

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Per alcuni il suo nome è fra quello dei potenziali assessori – previo esito delle urne rispetto al sindaco ed alle liste stesse – in un’eventuale prossima giunta di centrodestra a Terni. Dopo anni trascorsi fra i banchi del consiglio comunale, il vice coordinatore vicario provinciale di Forza Italia, Francesco Maria Ferranti, da candidato punta a portare la maggior quantità di ‘acqua’ possibile – ergo, voti – al mulino di Leonardo Latini. E poi si vedrà.

«Crisi pesante» «Credo sia evidente a tutti – afferma Ferranti – la situazione di fortissima crisi in cui versa Terni, dal degrado urbano a quello etico, fino alla gestione delle risorse economiche e degli appalti pubblici. Per fare un esempio, l’utilizzo frequente e percentualmente alto del metodo del massimo ribasso non garantisce l’efficienza dei servizi né l’affidabilità dei privati che vanno a realizzarli. Oltre a ciò abbiamo tante, troppe incompiute che danno l’idea di come sia stata gestita la città negli ultimi anni. C’è anche il problema chiarissimo della scarsa tenuta in considerazione di Terni nel contesto amministrativo regionale, nonostante rappresenti il 60% del pil umbro».

Rapporto Terni-Perugia Un tema, quello del rapporto con il resto della regione, che Ferranti chiarisce meglio: «La nostra città è stata puntualmente penalizzata, a partire dalle infrastrutture. Emblematico è il caso dell’alta velocità, ma potremmo parlare anche dell’ospedale che, rispetto ad altri nosocomi umbri edificati di recente, sconta un gap infrastrutturale che, come nel caso del servizio di emoencologia, finisce per pesare sulle spalle di pazienti e familiari. E mentre altrove si investe, il Santa Maria riesce ancora ad attrarre facendo leva sulle sue eccellenze. Quando si parla del ruolo di Terni – aggiunge il vice coordinatore provinciale di Forza Italia – è naturale fare riferimento anche alla questione della sede della Usl Umbria 2 che, come Forza Italia, abbiamo seguito costantemente. La nostra città, per ruolo ed ubicazione geografica – visto che la Usl abbraccia un territorio vasto che va da Fabro fino a Nocera Umbra – è la sede naturale dell’azienda sanitaria. Credo che un’amministrazione comunale di centrodestra, a Terni, possa finalmente mettere fine a questa costante opera di demolizione del potere decisionale ed operativo della nostra città».

Decoro urbano, tanto da fare Per restituire un aspetto dignitoso e piacevole a Terni, secondo Francesco Ferranti «si può intervenire attraverso i fondi di Agenda urbana e del Piano periferie, che ci sono, per poi affrontare alcune questioni cruciali. Parlo della riapertura della fontana di piazza Tacito la cui previsione di appalto va modificata escludendo il rifacimento ex novo dei mosaici, il recupero del teatro Verdi che, in sinergia con la Fondazione Carit, può mantenere l’impianto architettonico classico e storico, diversamente dal teatro moderno che c’è già ed è il ‘Secci’. Va poi rivisto il rapporto con le cooperative sociali, da tenere in considerazione per svolgere appalti che hanno a che fare, appunto, con il sociale. Sul fronte delle politiche culturali, ad esempio, va dato spazio direttamente al Comune e a privati che abbiano competenze specifiche, per sviluppare un indotto superiore a quello sin qui realizzato. Gli investimenti annuali, consistenti, non hanno prodotto risultati apprezzabili ed è ora di attivare quelle sinergie pubblico-privato in cui i rispettivi interessi possano essere messi al servizio della collettività».

Sicurezza «Sul fronte della sicurezza urbana, oltre alle opere citate che influenzano direttamente la sicurezza percepita dai cittadini, si dovrà rafforzare l’organico della polizia municipale, utilizzando anche gli ausiliari del traffico in attività di monitoraggio e prevenzione. La loro visibilità può essere importante e può consentire di superare lo schema tradizionale che vede queste figure deputate soltanto ad elevare alcune tipologie di sanzioni al codice della strada, visto che le multe sono, a mio giudizio, una delle modalità peggiori per rimpinguare le casse di un comune in difficoltà come il nostro. Infine l’amministrazione dovrebbe dotarsi di un consulente botanico che possa progettare una completa revisione del verde pubblico che, in città, è anche e soprattutto arredo urbano: la manutenzione non può essere svolta come se ci trovassimo in un qualsiasi bosco, ma deve rispondere a criteri – a partire dalle nuove piante da mettere a dimora – ben precisi».

Sul candidato sindaco del centrodestra: «Leonardo Latini – dice Ferranti – sta affronando la campagna elettorale in maniera efficace e con grande impegno. Il programma, snello ma anche per questo attuabile, dovrà fare i conti con il dissesto delle casse comunali. Esistono però delle opportunità che siamo pronti a sfruttare per superare lo stallo finanziario e amministrativo in cui la città è piombata dopo l’amministrazione Di Girolamo. Da questo punto di vista il tema dello sviluppo economico è uno di quelli su cui il centrodestra e Forza Italia sono pronti a mettere in campo il massimo impegno».

Sviluppo economico Per far ripartire la città, secondo l’esponente ‘azzurro’, si deve partire «dal piacere di vivere a Terni, che è dato da tutti quegli interventi per restituire un’immagine diversa alla città, più attrattiva e in grado di rilanciarne anche il valore immobiliare. Intervenire su strade, piazze, teatro, verde, significa molto in realtà. Ovviamente su un piano pià generale, si dovrà tenere conto della presenza delle tante multinazionali che operano a Terni e che, dopo 40 anni di promesse inutili, dovranno essere coinvolte in un progetto complessivo che preveda benefici sia sul piano privato che su quello pubblico, con investimenti mirati e una sinergia che finora è sempre mancata. Il Comune dovrà fungere da cabina di regia ed operare perchè le condizioni infrastrutturali e dei servizi siano le migliori possibili per chi vuole fare o fa già impresa a Terni. Creando una piattaforma che metta insieme le eccellenze economiche, turistiche, artigianali, eno gastronomiche, sportive e culturali del territorio, può nascere quel progetto che a Terni è sempre mancato, dando respiro e nuovi orizzonti anche di carattere turistico».

L’asse Lega-M5s rappresentato dal governo nazionale, per Francesco Maria Ferranti, non costituisce un problema a livello locale: «Forza Italia si è dimostrata a mio giudizio responsabile e sul piano cittadino, la tenuta del centrodestra non è mai stata in discussione. Sono convinto che con gli amici della Lega, a partire da Leonardo Latini, ci sia una totale assonanza su visioni e programmi. Circa Forza Italia, l’atteggiamento di responsabilità mostrato a livello nazionale è lo stesso che caratterizza la nostra attività sui territori. Siamo solidamente nel centrodestra ed è bene che questo rimanga ‘puro’, visto che ha in sé tutte le forze necessarie per amministrare bene. Per ‘puro’ intendo lontano da un trasversalismo che non ci appartiene».

Sugli avversari «Sono convinto che i ternani chiamati alle urne sceglieranno la linea del cambiamento rispetto al passato. In questo senso nella proposta del M5s ci sono anche argomentazioni serie ed approfondite. Ma nella vita e in ciascuna attività, credo che l’esperienza sia un requisito imprescindibile. A Terni occorre una classe dirigente che abbia maturato profonde esperienze, che conosca le criticità del territorio e che abbia istituito, negli anni, relaziddoni strette in tutti gli ambienti della città. In questo senso – conclude Ferranti – il M5s è ancora autoreferenziale, manca di un vero contatto diretto con la realtà. A differenza della nostra coalizione».

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