Covid, scuole Terni: «Superiori? Pronti a garantire riapertura»

Confronto lunedì mattina in commissione sull’atto di FdI. L’assessore Fabrizi: «Alla Agabiti ho manifestato il grave disagio per effetti Dad nel lungo periodo»

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di S.F.

La riapertura delle scuole di ogni ordine e grado nel territorio comunale di Terni. Questo l’argomento – se ne è parlato dopo l’approvazione del regolamento per la consulta giovanile, bocciati tutti i nuovi emendamenti – al centro dell’attenzione della II° commissione consiliare lunedì mattina: la richiesta era arrivata a metà marzo dal gruppo consiliare di FdI e l’assessore Cinzia Fabrizi ha fatto il punto della situazione in vista del possibile via libera – il presidente del Consiglio Mario Draghi si è già esposto in tal senso – dal dopo Pasqua.

L’ATTO DI FDI SULLA RIAPERTURA DELLE SCUOLE

Dad, la protesta Terni

L’effetto Dad

La Fabrizi ha parlato sia da assessore alla scuola che da dirigente dell’Istituto Tecnico Tecnologico ‘Allievi-Sangallo’. L’atto di indirizzo ha puntato su diversi aspetti: «La didattica a distanza – ha ricordato – è importante per garantire la prosecuzione di un rapporto scolastico, un’ancora di salvataggio dal punto di vista della relazione e della rottura dell’isolamento. Ci siamo ritrovati con una chiusura dal mese di ottobre fino a Natale, poi a livello regionale c’è stata diversificazione tra la provincia di Perugia e la nostra. Ora – ha proseguito – i dati ci rincuorano un po’, mi sembra che nel Ternano siano migliorati. Spero che per dopo le vacanze di Pasqua ci sia la posibilità di garantire la riapertura delle scuole. Ho già manifestato all’assessore Paola Agabiti il grave disagio che c’è per le sospensioni e sugli effetti della Dad nel lungo periodo. Non soltanto per gli abbassamenti dei livelli di apprendimento, ma anche per la socializzazione. Da dirigente sono favorevole se ci sono le condizioni: ci conforta la posizione del premier Draghi per la riapertura – primo ciclo – anche nelle ‘zone rosse’».

DRAGHI: «SCUOLE APERTE FINO ALLA 1° MEDIA DOPO PASQUA»

Controlli e test

Nell’atto il focus è anche sul problema assembramenti fuori dal contesto scolastico. I guai del weekend sono sotto gli occhi di tutti: «Serve intensitificare i controlli giornalieri – il commento della Fabrizi – a tappeto nel territorio, ne ho parlato con l’assessore Scarcia. La polizia locale fa parte del servizio coordinato dal questore e c’è ripartizione di competenza tra i vari organi per sicurezza pubblica». Perplessità su un’altra questione: «Difficile realizzare la pubblicazione sul sito del Comune dei dati epidemiologici suddivisi per istituti scolastici. Compete alla Usl Umbria 2 il monitoraggio. E comunque i casi all’interno delle scuole sono pochissimi, non ci sono mai state chiusure totali dei plessi scolastici». Accenno – il Comune deve ancora comunicare le modalità di adesione – all’accordo con la Prociv e le farmacie (anche comunali): «I piccoli della fascia 0-6 possono fare il test sierologico e, in questo modo, arrivare alla riapertura del 7 aprile in totale sicurezza. Uno screening utile, spero i genitori accolgano questa possibilità».

DAD E SCUOLE, LA PROTESTA A TERNI

I mezzi di trasporto

I mezzi di trasporto. Polemiche a non finire dal marz0 2020 sull’organizzazione, a livello regionale e comunale: «Per il trasporto scolastico – ha puntualizzato la Fabrizi – fino alla secondaria di 1° grado abbiamo garantito il rispetto delle condizioni previste anche per il Tpl, con capienza al 50%. Per il Tpl inoltre c’è stata un’intensificazione del numero delle corse. Siamo pronti a garantire la riapertura delle superiori: la verifica effettuata a gennaio e febbraio non ha rilevato criticità in questo ambito. L’unica forse riguarda gli assembramenti davanti alle scuole, ma c’è stato il controllo anche grazie ai volontari. Magari ci sono stati per pochissimi minuti». Rita Pepegna, presidente della II° commissione, sul tema ha ricordato che «non sempre di pomeriggio c’è rispetto delle norme». A questo punto Sergio Armillei ha chiesto e ottenuto cinque minuti di sospensione: confronto con la maggioranza senza Michele Rossi (Terni Civica) che, da prassi, non la fa passare liscia. «Probabilmente non ne faccio più parte, non mi ha chiamato nessuno. Non ne faccio una tragedia, tuttavia mi comporterò di conseguenza». Stesso problema per Doriana Musacchi del Gruppo Misto. La Pepegna si difenderà tirando in ballo problemi tecnici con la videochiamata.

I TEST SIEROLOGICI PER LA FASCIA 0-6

Cinzia Fabrizi

«Non abbiamo vinto». Rossi e l’esclusione

Il consigliere leghista e medico del ‘Santa Maria’ ha voluto sottolineare un paio di aspetti – ci sono state delle modifiche all’atto che, al termine del confronto, sarà approvato all’unanimità – prima della votazione: «Comprendiamo le problematiche. La situazione epidemiologica è in miglioramento ma sempre sul limite del crinale. Indice rt a 0.81, ok, ma non è da dire ‘abbiamo vinto’. Ciò che ha indicato la Regione con stop fino al 6 aprile porterà ad un miglioramento e credo che sia importante avere la possibilità di capire dopo Pasqua se ci sarà una prosecuzione della discesa sia della curva che dei ricoveri. E valutare se ci sono chance di riapertura». Risposta della Pepegna: «L’atto è di quindici giorni fa e sono cambiate le cose». Comunardo Tobia (M5S) va in tackle: «Siamo favorevoli, ma andavano potenziate le vaccinazioni. C’è un ritardo gravissim sui soggetti fragili e le scuole andavano chiuse prima». Marco Cozza (Lega) ha puntato u altro: «Attenti a chiedere la riapertura. Ciò che fanno i ragazzi fuori dall’orario scolastico è responsabilità delle famiglie». Per Alessandro Gentiletti (Senso Civico) il «monitoraggio è fondamentale e già doveva essere fatto».

La preoccupazione ed il senso civico

Pre votazione è Paolo Cicchini (Lega) ad intervenire: «Sono preoccupato. Sabato pomeriggio sembrava ci fossero i caarri di maggio. Ok, le autorità dovrebbero controllare, ma serve anche coscienza da parte dei singoli e delle damiglie. Il senso civico non è molto rispettato e ciò mi addolora. Ok all’apertura, ma i tempi sono particolari. Inoltre – termina sui mezzi di trasporto – i pullman che vengono dalla Valnerina mi dicono non siano così sicuri e ‘antibatterici’. I dati devono essere monitorati». Stop e via libera all’unanimità.

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