Crisi in Regione: «Governo paralizzato»

Una veglia «per la democrazia e contro l’impasse istituzionale» organizzata dal M5S. Tutta l’opposizione attacca la giunta per il rinvio del consiglio regionale

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L.P.

fiaccolataCandele e lumini accesi. «Siamo qui per celebrare il funerale di un’istituzione storica, che tanto ha dato al nostro territorio ma che ora è stata svuotata di senso e significato». Con una fiaccolata lunedì sera, il Movimento 5 stelle ha radunato i suoi davanti alla sede del consiglio regionale, a palazzo Donini,in piazza Italia a Perugia, in una protesta simbolica contro il rinvio del consiglio regionale di martedì.

LA ‘VEGLIA’ DEL M5S – IL VIDEO

Il rinvio del consiglio Nei giorni scorsi la comunicazione era arrivata direttamente dalla presidente dell’assemblea legislativa Donatella Porzi. Poiché i consiglieri regionali Rometti e Chiacchieroni sono impegnati in altri appuntamenti istituzionali, il consiglio regionale in programma per martedì 1 marzo è rinviato. Un rinvio che, neanche troppo indirettamente, fa pensare all’impasse in cui è imbrigliata la giunta regionale dopo le nomine alla sanità.

fiaccolata

Anche i Radicali alla manifestazione del M5S

Fiaccolata «Ci costringono a fare i pagliacci, ma questo è un modo simbolico per dire che le istituzioni regionali non possono rimanere imprigionate nelle beghe di un unico partito – afferma ancora il capogruppo dei 5 stelle in regione Andrea Liberati -noi ci ribelliamo a tutto questo. L’unico modo per affrancare le nostre comunità da un giogo troppo pesante è inscenare una veglia funebre, perché le istituzioni sono intrappolate dai giochi di alcuni soggetti che hanno deciso di tenere per sé servizi pubblici essenziali come la sanità, ma anche i rifiuti. Questa è una regione fortemente infiltrata dalla mafia e da organizzazioni criminali, lo dimostrano le missioni delle commissioni parlamentari che sono venute a verificare la situazione in Umbria. Qui c’è il potere legislativo, non nell’altro palazzo. La giunta regionale non può censurare l’iniziativa politica dell’opposizione». E’ un fiume in piena Andrea Liberati e promette di far tornare la luce nei palazzi della Regione. «Parleremo dei finanziatori della presidente Marini, nei prossimi giorni faremo tutti i nomi. Grandi realtà cooperativistiche, soggetti che hanno in mano i grandi appalti della regione Umbria».

fiaccolataL’opposizione Ma a scagliarsi contro l’impasse istituzionale che si è venuta a creare a seguito delle dimissioni dell’ex assessore alla sanità Luca Barberini è tutta l’opposizione in consiglio regionale. «A causa delle divisioni interne al partito, quasi unico, di maggioranza, l’attività dell’Istituzione regionale è sostanzialmente sospesa, forse in attesa di tempi migliori» è la denuncia del capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Marco Squarta. In questo modo, prosegue il consigliere, le commissioni consiliari non possono lavorare o lo fanno producendo atti che non possono concludere il proprio iter senza le sedute dell’Assemblea legislativa».

La strana delibera Il consigliere Claudio Ricci, invece, punta il dito contro Diamante Pacchiarini, direttore generale della Asl 1 che, in procinto di lasciare la sua carica, ha firmato una delibera con la quale sono stati assegnati fondi economici incentivanti ed extra rispetto alle risorse generali ad alcuni dipendenti della Asl 1, con ampia disinvoltura e poca trasparenza, individuando i beneficiari solo con la matricola interna. «Un atto dovuto – è stata la replica del direttore – fatto non di mia iniziativa perché si tratta di un progetto di molti anni fa che riguardava dei lavori fatti all’ospedale di Pantalla per i quali, invece che pagare costose parcelle a figure esterne è stato utilizzato personale interno. A tale personale era già stato corrisposto circa il 50% dell’importo dovuto ed io, alla chiusura dell’iter burocratico, ho deliberato la liquidazione della parte residua».

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