Da Fontivegge ai Ponti, non ci si sente sicuri

Perugia, escalation di casi di cronaca e tensione di nuovo alle stelle. I numeri dicono tanto ma non tutto

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Sarà pure colpa dei social e della comunicazione ‘drogata’, sarà pure un problema di percezione, ma la sensazione di insicurezza è reale e si percepisce camminando per strada e scrutando i commenti dei cittadini di Perugia, soprattutto quelli che vivono in certi quartieri del territorio comunale. Due in particolare: la zona di Fontivegge, davanti e e dietro la stazione ferroviaria; la zona dei ponti, in particolare nell’abitato di Ponte San Giovanni, che è un quartiere ma di fatto è come fosse una piccola cittadina da 20mila abitanti, con altissima densita abitativa e massiccia concentrazione di immigrati.

Fontivegge sempre al centro della cronaca

Il quartiere è difficile e lo sappiamo, ma negli ultimi giorni, anche forse per una serie di sfortunate coincidenze, le notizie di cronaca sono numerose e varie: dal ritrovamento del corpo di un uomo morto da un mese nella ‘casa della droga’ alle spalle della stazione agli ormai consueti episodi di risse notturne, spaccio e occupazioni abusive; senza dimenticare le auto incendiate in strada nei mesi scorsi.

Nella notte l’ultima denuncia

Lorenzo Brunetti è ormai personaggio noto nel quartiere: da guardia giurata, che sarebbe il suo lavoro, si è trasformato in una sorta di controllore notturno, che periodicamente informa via social sui fatti di cronaca che si verificano nel quartiere, spesso dopo essere intervenuto direttamente per risolvere problemi, sedare risse e denunciare crimini alle forze dell’ordine. A settembre fu pure aggredito da alcuni tossicodipendenti. L’ultima segnalazione è di venerdì mattina: «Ieri sera intorno alle 22.40 in zona Broletto, sotto la regione, c’è stata una rissa tra nigeriani presso il nuovo locale Afro market adibito anche a Pub (il locale più volte chiuso per traffici sospetti; ndr), sono intervenute le forze dell’ordine».

Bivacchi in tutto il quartiere

Poi ancora: «Ritrovato un letto fatto con cartoni e materassino in cima alla fontana di Piazza del Bacio, usato per il pernottamento notturno in cui ha dormito una ragazza sudamericana con problematiche legate agli stupefacenti, era insieme al suo cane messo in sicurezza legato alla cancellata di protezione. Poi il solito cartone pieno di bottiglie di birra, usate durante il bivacco di ieri sera dal solito gruppo di sudamericani che vivono in un appartamento già segnalato personalmente più volte in questura».

Sesso nell’atrio del palazzo

Nella giornata di giovedì il Corriere dell’Umbria ha pubblicato un video esplicito in cui si vedono due persone fare sesso all’aperto, nell’androne di un palazzo in via Chiusi. Era la notte fra il 3 e il 4 luglio. Due giovani, non si capisce se italiani o stranieri (purtroppo non si notavano i dettagli), sono stati filmati mentre si impegnavano in un amplesso anche abbastanza rumoroso. I residenti hanno avvisato i carabinieri che li hanno identificati (ma solo in un secondo momento, quindi non riuscendo a stabilire se si trattasse effettivamente dei due dell’androne; per questo non sono stati diffusi dettagli).

Il video del ritrovamento del cadavere

Ponte San Giovanni: ora arrivano i controlli

Massiccio spiegamento di forze dopo l’ultimo episodio, appena qualche giorno fa, che ha visto due bande armate di coltello fronteggiarsi in strada a petto nudo. Nelle notti successive i residenti hanno notato numerose vetture di polizia e carabinieri, ma si teme si tratti solo di una misura eccezionale che scemerà col passare del tempo.

Prostituzione

Sembra un problema meno evidente perché in questa parte di città le prostitute non sono per strada, ma comodamente sistemate in appartamento: meno visibili ma con le stesse conseguenze in termini di ‘traffici’. Traffico di clienti, traffico di ‘papponi’, traffico di droga, visto che il controllo della prostituzione spesso va di pari passo con lo spaccio, tanto che talvolta le due ‘consumazioni’ – di sesso e droga – avvengono contestualmente. I cittadini sono stufi e si chiedono come mai non si faccia nulla: basta sfogliare i giornali e controllare i siti specializzati dove l’offerta di sesso a pagamento vede trionfare appunto l’area di Ponte San Giovanni. La prostituzione non è reato, lo sfruttamento sì, così come affittare l’appartamento in nero (capita anche negli alberghi). «Perché le forze dell’ordine non intervengono»: questa è la frase che ci siamo sentiti dire più spesso quando ne abbiamo parlato con i cittadini. Una domanda che giriamo a chi di dovere.

Il blitz contro le ‘zingare’

Fino a qualche giorno fa c’era anche prostituzione a cielo aperto, un fenomeno che si verificava peraltro di giorno, in uno dei punto più delicati dell’intera città, in una zona dove insistono tre scuole (media, materna, elementare), un parco pubblico frequentato da bambini, una piscina pubblica, il mercato rionale, infine la chiesa. Dopo la denuncia di umbriaon.it, c’è stato un blitz delle forze dell’ordine, che ha imposto il daspo urbano a una delle ragazzine che si prostituivano in via della Scuola.

Spaccio e buchi a cielo aperto

Ora che è estate e che i parchi sono frequentati da più persone, il fenomeno si verifica di meno, ma più di una volta abbiamo raccolto denunce di residenti che si lamentavano della presenza di tossici nei parchi pubblici e fra gli androni dei grattacieli. Recentemente sfollato il palazzone abbandonato di via Adriatica, famigerato totem della sconfitta dello stato e della pianificazione urbanistica in questa parte di città. 

È solo sensazione?

Abbiamo fatto una rapidissima cernita dei disagi che vivono i cittadini di due quartieri simbolo di Perugia, elencando sommariamente solo episodi e situazioni raccolte nelle ultime settimane. Certo, i dati dicono che i crimini sono in calo. Ma i numeri non dicono tutto. Intanto le attività commerciali chiudono (il quartiere di Balanzano è rimasto di fatto senza un supermercato dopo la chiusura dello storico Conad) e le istituzioni stentano a far sentire la loro presenza: calano i mezzi pubblici, i treni verso Perugia Sant’Anna non passano più da due anni e persino l’erba dei parchi, in estate, è alta è malcurata. Dopo tanti proclami sia a livello nazionale che locale, la nuova amministrazione comunale così come la prossima amministrazione regionale sono chiamate a dare una risposta ai cittadini, sempre più stufi e arrabbiati.

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