Da Perugia in Scozia inseguendo un sogno

La storia di Sara, 28enne perugina emigrata a Edimburgo dove è riuscita a coronare il suo sogno e ad aprire un locale con torta al testo

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Passeggiare lungo una delle strade principali di Edimburgo e, all’improvviso, sentirsi di nuovo a casa, con gli stessi odori e profumi di quando si era bambini.

Il locale al numero 43 di Broughton Street

Torta al testo a Edimburgo A rendere possibile tutto questo, a più di due mila chilometri di distanza da casa è la ventottenne perugina Sara Trequattrini che sta per inaugurare – lo farà sabato 7 luglio – a Edimburgo, ‘The white witch’, caffetteria italiana con torta al testo. Situato a Broughton street, lungo l’incantevole via che conduce ai giardini botanici, il centro di Edimburgo diventerà il crocevia di sapori che farà incontrare l’Umbria e la Scozia. La caffetteria offrirà piadine, torta al testo, aperitivi con taglieri e prodotti tipici umbri, tra cui salamini di Norcia, lenticchie, salsa tartufata, olio proveniente da Assisi. «Per ora il posto è piccolo – racconta Sara a umbriaOn – ma è in una zona strategica della città. Presto spero di potermi ingrandire o aprire un secondo branch, magari anche a Glasgow, che è la città più grande della Scozia».

Sara Trequattrini

La storia di Sara Da quattro anni in Scozia, con un diploma in tecnico della gestione aziendale conseguito al Blaise Pascal, Sara corona oggi il sogno di una vita. «Fin da piccola ‘smanettavo’ con i sacchetti della spesa, la cucina finta e le casse giocattolo – racconta, commossa –  facevo finta di avere il mio negozio. Oggi posso finalmente smettere di fantastica e vivere tutto ciò realmente, in una terra che, fino ad ora, mi ha dato ben più di quanto mi aspettassi e dove raggiungere i propri obiettivi non sembra poi così difficile». Il merito? «Ringrazio tutti quelli che mi dicevano non ce l’avrei fatta, che sono pazza, chi mi rideva in faccia. La grinta che ho avuto, pur di dar torto loro, non l’avrei trovata da nessun’altra parte – commenta ancora Sara – ma devo anche questo risultato a tutti i miei amici italiani che mi hanno supportato».

Co.co.pro in Italia Pronta ad accogliere scozzesi e turisti con i suoi ‘free tasting’ e ‘free prosecco’, Sara si appresta a vivere il suo sogno di un locale tutto suo nella terra dove, a quanto pare, tutto è possibile. La sua è la storia di tanti giovani che, oggi, in Italia sono alle prese con il precariato e non riescono, salvo casi eccezionali, ad avviare una propria attività.  «A Perugia lavoravo in una sala giochi di un centro commerciale – racconta – e dopo quattro anni e mezzo di lavoro con contratto co.co.pro, decisero che non mi avrebbero rinnovato il contratto. In cinque mesi non riuscì a trovare un altro lavoro, così andai a trovare un’amica che abita qui in Scozia: fu lei a suggerirmi di fare un corso di inglese. Tornata a casa non ci pensai due volte, trovai un buon corso di lingua, un appartamento da condividere con altri ragazzi, comprai un biglietto aereo di sola andata e partii».

Panini e torta al testo italiana a Edimburgo

Tutto in un mese Trenta giorni per cambiare radicalmente la propria vita, nonostante i prezzi degli affitti, a Edimburgo, non siano così accessibili. I primi mesi Sara li trascorse tra il corso di lingua e il lavoretto da cameriera in una nota catena di fast food. «Non avevo mai fatto la cameriera e il mio inglese non era un granché: nonostante questo dopo due giorni dalla consegna del curriculum mi presero a lavorare con loro. Fu lì che decisi che non sarei tornata a Perugia, se non per vacanza, a casa mia. Da quel giorno sono passati quattro anni densi di esperienze lavorative ma anche umane. Ho fatto la comparsa per film e serie televisive, mi sono iscritta a un college, ho lavorato come manager in un B&B per tre anni e ho accumulato un po’ di soldi per permettermi viaggi e vacanze».

L’opportunità Poi, lo scorso anno, un fulmine a ciel sereno. «Mi è arrivata all’improvviso la proposta per rilevare questo locale che avrebbe chiuso a giugno. Mi è sembrata l’occasione giusta per coronare il mio sogno. Così mi sono rimboccata le maniche e ho iniziato a fare tre lavori contemporaneamente per mettere da parte qualcosa che poi avrei investito in questo locale. Una strana energia positiva mi suggeriva che sarebbe andato tutto bene e che ce l’avrei fatta, e così è stato».

Promozione dell’Umbria Attraverso ‘The white witch’ Sara punta anche a fare promozione alla sua bella Umbria. «In questi anni di esperienza all’estero ho capito che gli stranieri, in Italia, vengono solo a Milano, Roma, Venezia, oppure in Toscana. Vorrei far conoscere, invece, i sapori di una terra autentica come l’Umbria, non la solita carbonara che qui, tra l’altro, fanno con la panna! – scherza Sara – Credo che ci sia un mercato da far scoprire, quei sapori genuini e tradizionali che l’Umbria solo ha. Mi piacerebbe, anche, dare una mano alle aziende che si sono trovate in gran difficoltà dopo il terremoto, spero di instaurare presto una proficua collaborazione anche con loro».

Casa, però, le manca tantissimo. «La mia famiglia, le mie amiche. Ma anche il sole e gli odori di casa. Potessi averli qui sarebbe perfetto. Il problema è che in Italia mancano le opportunità e mancano i sostegni. Le idee ci sono, le persone vorrebbero fare molto, ma si viene sempre schiacciati da qualcuno. Qui in Scozia la mia banca rifiutò di darmi un prestito, ma ci sono altre agenzie che sono disposte a farlo con tassi di interesse migliori delle banche, sponsorizzate, appunto, dal governo scozzese».

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