Delitto di via Galvani, sentenza a maggio

Giudizio abbreviato per il 60enne Kujtim Beli che il 18 luglio del 2017 aveva freddato a colpi di pistola il connazionale Demir Hyseni

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Giudizio abbreviato per Kujtim Beli, il 61enne di nazionalità albanese che la mattina del 18 luglio del 2017 aveva ucciso a colpi di pistola – uno quello mortale – il connazionale Demir Hyseni (49) sotto l’abitazione di quest’ultimo in via Galvani, a Terni. Il killer era stato poi arrestato a Bari dai carabinieri della Compagnia di Terni, poco prima di imbarcarsi sul traghetto che lo avrebbe riportato in patria.

L’OMICIDIO DI VIA GALVANI – LE FOTO

La richiesta di rito alternativo è stata avanzata dal legale difensore del 61enne – l’avvocato Francesco Mattiangeli – nel corso dell’udienza che si è tenuta lunedì mattina. Il gup Barbara Di Giovannantonio ha accolto l’istanza, rinviando il tutto al prossimo 14 maggio per la discussione e, molto probabilmente, per la sentenza. L’uomo è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e di aver detenuto illegalmente l’arma – una pistola Basque calibro 32 – del delitto.

Familiari parti civili Nel corso della stessa udienza di lunedì, il gup ha anche ammesso le richieste di costituzione di parte civile avanzate, attraverso l’avvocato Cristina Rinaldi, dalla moglie e dai tre figli della vittima che lavorava a Terni come carpentiere.

La confessione Lo scorso dicembre, sei mesi dopo il delitto, l’omicida aveva ammesso le proprie responsabilità di fronte al pm Raffaele Pesiri, nel corso di un interrogatorio chiesto dallo stesso Beli.

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