«Di Girolamo molli ora. Basta fare ‘melina’»

Terni, centrodestra e ‘civiche’ sulla linea di battaglia: «Dimissioni irrevocabili subito. Le divisioni del Pd penalizzano la città»

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di S.F.

Più schierati che mai e, nella fase più ‘calda’ degli ultimi anni per il Comune di Terni, posizionati sulla linea di battaglia. Con un messaggio – né il primo né l’ultimo, specie in questa fase – indirizzato al sindaco Leopoldo Di Girolamo: «Dimettiti subito e in maniera irrevocabile, basta fare ‘melina’. Firmato le forze del centro-destra cittadino e provinciale più alcune liste civiche, riunite lunedì mattina a palazzo Spada per lanciare un paio di ‘consigli’ all’amministrazione comunale in vista della delibera di dissesto finanziario. Insomma, il classico ‘tutti a casa’: «Serve un passo concreto entro le prossime 72 ore».

In attesa delle mosse del prefetto Paolo De Biagi – sta a lui mandare la ‘missiva’ ai consiglieri comunali per iniziare la procedura che porta all’atto ufficiale di dissesto finanziario – ecco che nella sala di minoranza di palazzo Spada le forze di centro-destra si sono riunite per fare il punto della situazione e, in sostanza, chiedere a Di Girolamo le dimissioni: «Sappiamo – a esordire è stato Paolo Crescimbeni del gruppo misto – che per chiunque non sarà facile governare nei prossimi anni perché il dissesto lascerà delle macerie pesanti e la ‘ricostruzione’ sarà durissima: è una sfida tuttavia che non preoccupa e per quel che ci riguarda abbiamo la percezione che non saremo soli, tante realta civiche si stanno mobilitando. Chiediamo le dimissioni irrevocabili immediate del sindaco di Terni».

DISSESTO FINANZIARIO COMUNE DI TERNI, IL PRIMO IN UMBRIA DAL 1994

Alfredo De Sio ed Eleonora Pace

Date e incroci: «Interessi partito davanti a tutto» Elezioni a ridosso dell’estate 2018 o ‘normale’ decorso della consiliatura fino al 2019? Tutto dipende, in larga misura, da quando – e in che modo – si dimetterà il sindaco: «C’è qualche esponente – ha proseguito Crescimbeni – del Pd che parla di dimissioni del sindaco non prima del 24 febbraio affinché si possa arrivare alla naturale conclusione della consiliatura con il commissariamento. Significato? Stanno mettendo gli interessi del partito avanti a tutto, vogliono trovare candidati e soluzioni per presentarsi alle elezioni del 2019. Anche i membri del consiglio comunale Pd sono responsabili in tal senso: devono andare tutti via, non solo sindaco e giunta». Presenti in Comune anche la portavoce provinciale di FdI Eleonora Pace e il componente dell’esecutivo nazionale del partito, Alfredo De Sio.

IL SINDACO LEOPOLDO DI GIROLAMO ANNUNCIA LE DIMISSIONI DOPO IL NUOVO ‘NO’ SUL PIANO DI RIEQUILIBRIO

Sergio Bruschini

I ‘resistere’ scaduti di Di Girolamo Quindi entra in scena Sergio Bruschini, coordinatore provinciale di Forza Italia: «Avevamo già chiesto – ha attaccato – le dimissioni prima del susseguirsi degli eventi degli ultimi mesi. Il sindaco Di Girolamo – scatta la citazione dell’ex magistrato Francesco Saverio Borrelli – ha voluto ‘resistere, resistere, resistere’: ora il problema è che sono finiti. Il primo aveva una logicità perché mirava al piano di riequilibrio, il secondo poteva avere un senso quando c’è il stato il ‘no’ della Corte dei conti regionale e il terzo è quello legato alla bocciatura del ricorso alla Corte nazionale di Roma. Sono scaduti, cosa deve succedere di nuovo? La verità è che le logiche di partito del Pd e le divisioni interne si stanno rovesciando sulla città. Noi stiamo lavorando affinché il centro-destra  possa predisporre un ‘cartello’ alternativo alla situazione attuale insieme alle liste civiche».

Giovanni Ceccotti e Marco Cecconi

«Obiettivo Pd è ritardare redde rationem» Marco Cecconi, consigliere di FdI a Terni, cerca di far passare un messaggio: «Non rappresentiamo – parla per tutto il centro-destra – la ‘vecchia’ politica di sinistra e destra, c’è volontà di avere un ‘insieme’ collettivo alternativo rispetto al sistema attuale. In corso c’è una parcelizzazione e una guerra di bande all’interno del Pd. Lunedì pomeriggio in consiglio comunale manifesteremo il nostro dissenso e sottolineo che, dal 2016 ad oggi, tutte le varie fasi di ricorsi e aggiornamenti di piani vari sono state ben pianificate per arrivare alla fine della consiliatura. L’obiettivo loro è ritardare il redde rationem».

Valerio Mecarelli e Francesco Maria Ferranti

Le decisive 72 ore Si passa poi alla disquisizione di un fatto tecnico. Per Cecconi non è un atto del consiglio che deve deliberare sul dissesto finanziario: «Il dissesto finanziario del Comune di Terni deve arrivare da un atto di giunta. Il problema è capire dove sta al momento, c’è un problema di tipo tecnico perché sono sotto numero minomo. Siamo in attesa della decisione del prefetto. Basta lasciare l’ente in bagnomaria, occorre che accada qualcosa – si ritorna sempre al tema dimissioni, da presentare entro un tempo che permetta di andare ad elezioni tra pochi mesi – entro le prossime 72 ore. Tra l’altro c’è anche l’aspetto legato alla possibile ineleggibilità per dieci anni se dovessero essere conclamate – in questi casi scatta un procedimento apposito – le responsabilità di sindaco, giunta e consiglieri in merito al dissesto finanziario: altro motivo chiave per il quale stanno cercando di ritardare la fine dei giochi. Siamo consci di una cosa: conoscendo – ha concluso – ciò che avverrà dopo la deliberazione di dissesto, chi arriverà dovrà ricalibrare termini, contenuti e azioni da fare».

Federico Brizi (a sinistra)

Todini e Melasecche Un paio di minuti vengono dedicati all’assenza di Franco Todini (‘Il Cammello’) ed Enrico Melasecche (I love Terni): «Il primo – ci pensa Francesco Maria Ferranti di FI a dare delucidazioni – non è organico al centro-destra. Il secondo non ha mai fatto attività politica-istituzionale insieme al centro-destra pur essendoci stato eletto. Poi ha scelto di seguire in collaborazione con un altro gruppo consiliare, questo è sotto gli occhi di tutti. Scelta personale che non definisco, ma è palese». Federico Brizi (ancora FI) ci tiene a sottolineare tuttavia che «la strada è lunga e chi vuole entrare nel centro-destra può farlo. Innanzitutto, però, occorre capire se c’è un governo della città a Terni in questo momento».

Valerio Mecarelli

Mecarelli in gioco: «Via Di Girolamo» C’è anche un volto noto dell’ospedale di Terni a dar manforte al centro-destra. Si tratta di Valerio Mecarelli, responsabile della chirurgia d’urgenza del ‘Santa Maria’: «La città è nel più completo dissesto sotto l’aspetto del lavoro, della sanità, dell’ecologia, della sanità e dell’urbanizzazione. Credo – ha continuato – ancora alla democrazia e di fronte a tutto ciò c’è solo una cosa per salvare il salvabile: dimissioni del sindaco ed elezioni tra maggio e giugno. Lasciare la città in commissariamento fino al 2019 peggiorerebbe lo scenario. Questo è ciò che chiede il mondo civico».

Eleonora Pace

«Renzi venga in Umbria a spiegare» Infine a concludere i quasi quaranta minuti di conferenza è Giovanni Ceccotti, rappresentante del movimento civico-Progetto Terni: «Il pallino è nelle mani del sindaco. Riteniamo che non sia opportuno che prosegua, deve dimettersi subito. Basta fare ‘melina’. Terni al momento è indifesa e vive una situazione devastata e devastante: il responsabile è Di Girolamo. Renzi? Martedì farò richiesta – l’annuncio en passant – ufficiale affinché venga a Terni a spiegare cosa deve fare visto che si è candidato in Umbria. Si confronti sulla città. I commissari dell’organo straordinario di liquidazione? Una ‘troika’ che blocca – ha concluso – l’operatività a stretto giro dell’ente». I preparativi sono iniziati.

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