Difesa e sicurezza: «Troppi i suicidi»

Il delicato tema è stato affrontato nel convegno organizzato a Roma da ‘L’altra metà della divisa’ e dall’Osservatorio Militare

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Sala Tartarella stracolma per l’evento che ha visto protagonisti, il 4 febbraio presso la Camera dei deputati, l’associazione ‘L’altra metà della divisa’ e l’Osservatorio militare. Circa cento le persone che hanno partecipato all’evento dal titolo ‘La divisa ferita – Quale prevenzione e sostegno per gli operatori delle forze armate e di polizia?’. All’apertura dei lavori l’onorevole Gianluca Rizzo, presidente della Commissione Difesa alla Camera dei deputati, ha dichiarato che «occorre sviluppare sempre di più una capacità di ascolto, soprattutto in un moderno comparto difesa e sicurezza, quale quello odierno, di cui la politica non può fare a meno di prendersi carico e cura». E proprio il tema delle sinergie e della necessità di costruire una rete di collaborazione importanti ha caratterizzato lo spirito del convegno che ha visto relatori di spessore tecnico ed internazionale come la dottoressa Isabel Fernandez, presidente EMDR Italia, e la professoressa Anna Maria Giannini, docente dell’università La Sapienza e direttore del laboratorio di psicologia sperimentale applicata, che hanno trattato i temi dello stress nelle forze armate e di polizia e degli interventi di prevenzione necessari. Intervenuti anche l’avvocato Angelo Tartaglia e Domenico Leggiero dell’Osservatorio Militare, il Silf-Guardia di finanza con il suo presidente Francesco Zavattolo e Leonardo Nitti dell’Usmia.

Suicidi: un problema crescente e drammatico

L’onorevole Rossini della Commissione Difesa ha esposto la risoluzione di cui è firmatario e che tratta il tema del benessere del personale: «I fenomeni del disturbo post traumatico da stress e dei suicidi nelle forze armate mi hanno colpito da subito e appena entrato in parlamento ho deciso di mettere in campo tutte le mie energie per produrre degli atti che possano essere un aiuto concreto per sostenere le vittime di questi disturbi e le loro famiglie. Riuscire a salvare anche solo una vita sarebbe davvero un grande successo». Una giornata importante che ha visto mettere in discussione temi importanti in relazione alla prevenzione dei suicidi, tema oggi particolarmente sentito. Un fenomeno devastante che affligge i comparti di difesa e sicurezza: i numeri ci raccontano di 66 suicidi nel 2019. Già nel primo mese del 2020 è stato registrato un notevole aumento del fenomeno con 8 suicidi a fronte dei soli 3 verificati nel gennaio 2019. Toccante ed emozionante la narrazione delle esperienze anche grazie al contributo di Vincenzo Riccio, presidente della nascente associazione Anvui costituita da familiari e malati per l’uranio impoverito. Una giornata di grande riconoscimento per il lavoro svolto dall’associazione ‘L’altra metà della divisa’ che ha la sua sede centrale a Viterbo che può vantare importanti accordi con molte delle nascenti sigle sindacali. «È nostro compito – afferma la dottoressa Rachele Magro, presidente Amd  – trovare un modo affinchè il personale preoccupato di esprimere un disagio, per paura di perdere il proprio lavoro e la propria identità professionale, come accade spesso nel comparto sicurezza, trovi invece la strada. Giornate come questa sono l’inizio di nuove sinergie necessarie per costruire cultura e sensibilizzare. Aiutarli è un dovere di tutti».

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