Dissesto Terni, i no dei creditori valgono oltre 30 milioni. Ok a stop stralcio multe

Via libera lunedì pomeriggio dopo un nuovo scontro politico: ‘salvi’ 2,5 milioni di euro. «Dobbiamo incassare il più possibile»

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«I creditori del Comune di Terni che non hanno accettato lo stralcio per la procedura semplificata valgono oltre 30 milioni di euro e dobbiamo incassare tutto ciò che è possibile». Ad esprimersi così nel consiglio comunale di lunedì è stato l’assessore alle partecipate dell’esecutivo Latini, Orlando Masselli, in merito all’inibizione dello stralcio del residuo multe 2000-2015 fino ad un massimo di 1.000 euro. Così come accaduto in III commissione, la polemica politica non è mancata. Alla fine via libera con 19 favorevoli, 9 contrari ed 1 astenuto.

I DETTAGLI DELL’INIBIZIONE DEL COMUNE ALLO STRALCIO

Masselli

Lo scambio

Masselli ha ricordato tutto ciò che era già stato comunicato in III commissione, aggiugendo che i cinque dirigenti coinvolti «hanno ritenuto di non poter stralciare le somme». Si parla di 2,5 milioni di euro. «Mi duole dover richiedere il voto positivo sulla delibera, necessaria per tenere in vita l’amministrazione. Queste cifre tengono in piedi il rendiconto di liquidazione dell’Osl e di conseguenza il bilancio». E scontro politico bis: «L’assessore FdI va in senso opposto – l’attacco di Alessandro Gentiletti di Senso Civico – rispetto alle promesse elettorale del governo Meloni. Questa è una scelta politica, fa sorridere che si dica che non si possono stralciare perché lo dicono i dirigenti. Detto poi da chi probabilmente concorrerà alla carica di primo cittadino. Questi debiti gravano sulle famiglie». Sponda Fratelli d’Italia ci ha pensato Paola Pincardini a controbattere: «La maggior parte riguardano le violazioni al Codice della strada. La ‘rottamazione’ inoltre non è l’eliminazione degli importi totali, ma solo l’abbattimento degli interessi. Il bilancio in dissesto non ci permette di rinunciare a nulla». Contro Gentiletti anche Valdimiro Orsini (Gruppo Misto): «Qui siamo a Terni e le valutazioni sono diverse, la promessa elettorale del centrodestra è nazionale. Certo, la scusa non può essere il dissesto». A seguire il confronto la dirigente alle attività finanziarie Grazia Marcucci ed il coordinatore contabile Andrea Giuseppe Stentella.

LA DISCUSSIONE IN III COMMISSIONE

Gentiletti e Pococacio

L’equilibrio sulla carta

Valentina Pococacio (M5S) in commissione non c’era: «Ho capito male o c’è un pericolo per i conti del Comune? Comprendo che lasciare a bilancio le cartelle esattoriali e non annullarle consenta il mantenimento dell’equilibrio di bilancio. Il punto è che sarebbe solo sulla carta». Emanuele Fiorini (Gruppo Misto) ha tirato in ballo anche altro: «Non si fa una cosa giusta per aiutare i cittadini, avete anche aumentato la Taric. La verità è che non stralciate perché altrimenti non chiudete il bilancio». Replica Masselli e partita chiusa: «Demagogia e fantapolitica. Parliamo di roba che è in mano a ciò che fu Equitalia. Chi ha amministrato tra il 2000 e il 2015 ci ha costruito i bilanci, ora ce li portiamo dietro. Ahinoi non è permesso farlo. Sono 2,5 milioni di euro divisi in 50.594 posizioni in mano ai cittadino e non tutte sono annullabili». Nel contempo c’è chi ha chiesto a Masselli delucidazioni sulle vecchie cartelle Imu, Tasi e Tari: «Sanzioni e interessi troppo alti, i ternani non apprezzano». Lavoro per il 55enne.

Dissesto Terni, piano estinzione debiti: osservazioni e dettagli dell’Osl – Documento

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