È la notte della cometa di Neanderthal. L’esperto consiglia dove e come assistere

«Potrebbe non passare più», spiega Maurizio Caselli

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di G.R.

Alzare lo sguardo al cielo. Un gesto che ormai, attratti dai nostri smartphone nella direzione opposta (quella del pavimento, occhio ai dolori al collo), siamo poco abituati a fare. In nostro soccorso arriva la cometa C/2022 E3 ZTF visibile per alcuni giorni in un momento più unico che raro per il nostro cielo. Esatto perché «potrebbe non passare più – come spiega l’appassionato di astronomia ed esperto di didattica e divulgazione Maurizio Caselli – la sua orbita è stata modificata dal passaggio vicino a Giove e Saturno diventando iperbolica. Probabilmente si perderà nello spazio fino a quando non l’adotterà un’altra stella».

Le comete

Prima di tutto un piccolo ripassino di astronomia: «Una cometa è un nucleo di roccia e ghiaccio che orbita molto lontano dal Sole rimanendo freddo e inerte. Quando si avvicina il calore fa sublimare il ghiaccio che si sviluppa intorno alla cometa come chioma e viene soffiata via dal vento solare dando origine alla coda che può assumere tantissime forme. Congela poi quando torna negli abissi dello spazio. L’orbita caratteristica è eccentrica, ovvero molto schiacciata». Caselli, che su Facebook gestisce anche la pagina Sorsidistelle, spiega l’importanza di questi corpi celesti per gli studiosi: «Portano informazioni utili sull’origine del sistema solare. Sono antichissime e non si sono mai modificate in maniera sostanziale da oltre 4 miliardi e mezzo di anni. Questo discorso vale soprattutto per quelle che passano molto raramente vicino al sole come appunto la C/2022 E3 ZTF mentre la Hanley che passa ogni 75 anni ha perso parte del suo materiale».

La cometa di Neanderthal

Il primo febbraio è il giorno in cui la «cometa di Neanderthal», così soprannominata perché l’ultima volta che si fece vedere fu 52mila anni fa in era paleotica, sarà più vicina alla terra arrivando a 40-42 milioni di chilometri dal nostro Pianeta. La minima distanza si avrà alle 18:11 ma, anche se il momento migliore per osservarla sarà a notte fonda quando la luna sarà tramontata, si può rimanere soddisfatti anche nella fascia oraria che va dalle 20 alle 22. Caselli dà qualche consiglio per la visione: «Dovrebbe essere visibile a occhio nudo ma è consigliato l’uso del binocolo che può essere uno strumento discreto per l’astronomia. Sembra una sciocchezza ma vale la pena ricordare che è importante rimanere fermi e appoggiare almeno i gomiti su una superficie stabile. Non sarà facile identificarla perché si trova in una zona di cielo priva di riferimenti facili come le stelle luminose. Su internet si trovano però molte mappe che mostrano la traiettoria della cometa e per chi non conosce il cielo anche le mappe stellari scaricabili sui telefoni come Stellarium, Skympa, Starmap e tante altre possono aiutare. Dobbiamo rivolgere lo sguardo verso nord-est e fare quindi che in quella direzione non ci siano grandi città. Per cercare una zona con poco inquinamento luminoso, con il rischio di spaventarsi per la situazione in cui viviamo, possiamo usare applicazioni come Light pollution map». Se si decide di organizzare una serata di osservazione sono tante le cose che si possono vedere oltre alla cometa: «Il cielo invernale è ricco di stelle brillanti. Subito dopo il tramonto Venere è visibile anche ad occhio nudo, ci sono poi Giove godibile al binoccolo così come lo spettacolo delle pleiadi. Da non dimenticare Marte nella costellazione del Toro e la grande nebulosa di Orione». Per chi vuole scoprire di più sul cielo, Caselli sabato 11 febbraio sarà presente all’escursione in notturna a Popola (Foligno) organizzata da Federico Famiani, geologo e presidente dell’associazione GMP Gaia, e dalla Proloco di Popola.

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