Emergenza abitativa Terni, il Sunia critica il Comune. La posizione dell’ente

Matteo Lattanzi parla di quanto deciso dall’ente con 7 domande ammesse su 42. Palazzo Spada prende posizione

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Continua a far discutere – e non poteva essere altrimenti – la graduatoria stabilita dal Comune di Terni in ordine al bando per l’emergenza abitativa. Sono 7 le domande ammesse su un totale di 42, con il provvedimento adottato nella giornata di martedì. A commentare quanto deciso da palazzo Spada è il segretario del sindacato Sunia di Terni, Matteo Lattanzi. «Dopo il primo problema emerso nei giorni scorsi – spiega -, ovvero il rigetto di alcune domande per effetto dell’articolo 29 della legge regionale 23 del 2003, quello relativo ad eventuali precedenti penali, la commissione è stata riconvocata per superare tale situazione. Il lavoro dell’organismo è così proseguito con la riunione del 14 novembre, conclusasi con le votazioni e all’indomani, il giorno 15, il commissario di nomina sindacale (Rossano Iannoni in rappresentanza di Sunia, Sicet e Uniat, ndR) ha evidenziato come, a suo giudizio, la commissione rischiasse di andare oltre le proprie prerogative, avanzando per questo dubbi interpretativi e chiedendo la sua riconvocazione al fine di chiarirli. Purtroppo – osserva Lattanzi – il presidente della commissione ha risposto affermando che non intendeva procedere ad una nuova convocazione e a quel punto il commissario di nomina sindacale ha comunicato ufficialmente il ritiro della propria firma da tutti gli atti assunti». Ma perché una decisione così netta? «Sarebbe bastato accogliere la richiesta del commissario dei sindacati per approfondire il lavoro e superare i dubbi interpretativi. Di fatto, riteniamo che la commissione sia andata oltre i propri poteri nel valutare le domande, senza limitarsi all’analisi documentale alla scadenza del bando. Ad esempio – prosegue il segretario del Sunia di Terni – la sussistenza di un disagio socio-economico prescinde dal termine dell’assistenza sociale o sanitaria stabilita dagli organi preposti, quali servizi sociali, psicologi, Serd e via dicendo. Finita la ‘terapia’, non termina subito e istantaneamente il disagio sociale o economico, ma spesso sono percorsi che richiedono del tempo per essere completati. Atteso ciò – dice Matteo Lattanzi – riteniamo che non accogliere la richiesta di nuova convocazione sia stato penalizzante per diversi fra coloro che hanno presentato la domanda. A Terni sembra che non ci sia un’emergenza abitativa, mentre la realtà è profondamente diversa. Ci sono poi delle persone, delle famiglie escluse per assenza di documenti. Che, a fronte di una semplice richiesta di integrazione, potevano essere depositati nei relativi fascicoli e quindi valutati. Invece c’è stata una chiusura, che a mio giudizio non dipende da eventuali proteste messe in atto nei giorni scorsi, ma capisco pure queste famiglie che si trovano con un pugno di mosche in mano, perché la vautazione effettuata non sembra aver seguito quei criteri di scienza e coscienza, oltre che di buonsenso, auspicabili. Per questo sosterremo ogni azione legale che gli esclusi intenderanno avanzare, in autotutela o di fronte alla giustizia amministrativa».

Comune Terni, emergenza abitativa: 7 domande ammesse su 42, c’è la graduatoria

Sicet Cisl e Uniat Uil si uniscono

«Sunia Cgil, Sicet Cisl e Uniat Uil della provincia di Terni – scrivono Matteo Lattanzi, Gino Bernardini e Jacopo Desantis di Sunia, Sicet e Uniat – contestano gli esiti e le modalità con le quali alcune domande di accesso al bando per emergenza abitativa, sono state rifiutate in esito all’esame della commissione alloggi. Ciò nonostante la richiesta urgente di riconvocazione della stessa, inoltrata dal Commissario di nomina sindacale, che, all’indomati della seduta del 14 novembre, ha formalizzato alla presidenza della commissione per gravi dubbi interpretativi, che riguardano il merito delle decisioni assunte ed il perimetro dei poteri di valutazione in capo alla commissione stessa. Consideriamo estremamente grave il rifiuto della presidenza della commissione a procedere alla riconvocazione ed anche la mancata condivisione della richiesta di parte sindacale a tutti i componenti della commissione stessa, al fine di renderli partecipi di quanto stesse avvenendo e dei forti dubbi interpretativi formalizzati dal commissario di nomina sindacale. In data 21 novembre 2023, come se non bastasse, è stata pubblicata la graduatoria per le assegnazioni che le scriventi organizzazioni ritengono incompleta, poiché sono stati esclusi nuclei familiari sulla base di valutazioni che non riteniamo aderenti rispetto ai compiti della commissione. A mero titolo di esempio, riteniamo che le certificazioni periodiche, attestanti la presa in carico da parte dei servizi sociali del Comune o della Asl, se valide al momento della pubblicazione del bando e in scadenza mesi dopo, quando si è riunita la Commissione, dovevano e potevano essere accolte o, quantomeno, essere oggetto di richiesta di integrazione da parte della commissione stessa, che aveva il compito di verificare che la presa in carico fosse ancora in atto e pertanto avrebbe dovuto e potuto chiedere ulteriore documentazione probante. Allo stesso modo, riteniamo che non sia aderente ai compiti della commissione la verifica di merito dei percorsi terapeutici intrapresi, bensì la sussistenza o meno di documentazione probante la presa in carico. A tal fine le scriventi sostengono con forza la decisione assunta dal commissario – concludono – di nomina sindacale e affiancheranno i richiedenti che possono essere stati penalizzati, nella richiesta di riesame delle domande».

La posizione del Comune

Nella tarda mattinata di venerdì arriva la replica del Comune per voce dell’assessore Giovanni Maggi: «Durante la prima seduta del 24 ottobre tutti i membri della commissione per le assegnazioni hanno ritenuto opportuno esaminare solo le domande i cui richiedenti possedevano i requisiti soggettivi per l’accesso all’Ers, tenuto conto che le assegnazioni in emergenza abitativa sono provvisorie e possono essere trasformate in definitive solo per coloro che risultano in possesso dei requisiti soggettivi e previa partecipazione al bando generale per le assegnazioni degli alloggi, che sarebbe andato in pubblicazione entro ottobre.
Rivalutata la possibilità di poter accogliere le istanze presentate, anche nel caso in cui i beneficiari non fossero in possesso dei requisiti per l’assegnazione la presidente della commissione l’8 novembre ha ritenuto necessario convocare una nuova seduta per il 14 novembre, per una più approfondita disamina di tutte le domande di emergenza abitativa complete, verificando la presenza delle condizioni di emergenza e la presenza o meno dei requisiti per l’accesso all’Ers. All’esito dell’esame, sono risultate nella graduatoria delle domande ammesse 7 istanze. Le domande presentate al protocollo dell’ente sono state 42. La procedura è stata particolarmente complessa e si ringraziano gli uffici per l’impegno profuso considerata anche la concomitanza del bando che andrà in scadenza il prossimo 29 dicembre». Nessuna istanza è stata esclusa per la mancanza dei requisiti di cui all’articolo 29 Lr 23/2003, compreso il caso della presenza di condanne penali.
Tutte le assegnazioni in emergenza sono effettuate a titolo provvisorio per la durata dello stato di bisogno e, comunque, per un periodo non superiore a due anni. «Gli ammessi saranno contattati direttamente dagli uffici per i successivi adempimenti mentre i soggetti non ammessi riceveranno una comunicazione scritta con i motivi. Contro l’esclusione è possibile presentare ricorso. In ogni caso i soggetti interessati possono presentare all’amministrazione comunale eventuali osservazioni inerenti la procedura. Gli alloggi riservati all’emergenza abitativa che non saranno assegnati con la presente procedura, saranno assegnati all’esito del bando Ers in corso di pubblicazione».

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