Escursioni sicure, ‘vademecum’ Sasu

Temperature alte, scalate, prevenzione, infortuni e soccorso: i consigli del Soccorso alpino e speleologico Umbria

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Estate, caldo e pericoli sempre dietro l’angolo per gli amanti delle escursioni. E allora il Sasu (Soccorso alpino e speleologico Umbria), impegnato quotidianamente nei salvataggi di persone in difficoltà durante le ascese, mette in fila un po’ di suggerimenti per preparare in sicurezza l’avventura in altura.

L’INTERVENTO SUL MONTE SUBASIO

Condizioni, studio e abbigliamento Il Sasu raccomanda di scegliere «escursioni e salite commisurate alla tua preparazione tecnica e alla tua condizione psico-fisica; di non sopravvalutare mai le tue capacità e considera sempre i tuoi limiti. Prepara l’escursione, studia il percorso con carte topografiche e guide, assumi informazioni da previsioni meteo. In caso d’Incertezza, affidati a un esperto del Cai, a una guida alpina o accompagnatore di media montagna o a una guida escursionistca. Meglio essere in compagnia per contare sull’aiuto reciproco in caso di difficoltà. Verifica costantemente le condizioni del percorso; in caso d’imprevisti (difficoltà elevate, pericoli ambientali, maltempo e altro) ricordati che una rinuncia non è mai disonorevole. Controlla lo zaino; un ricambio completo asciutto, cibo e soprattutto delle bevande, un piccolo kit di pronto soccorso, una pila frontale non devono mancare. Vestiti in modo appropriato con particolare attenzione alle calzature; sempre utile, anche nella bella stagione e a bassa quota, una giacca anti pioggia/vento e capi con elevata termicità. Attrezzati adeguatamente in relazione all’attività programmata, al percorso, alla quota e alla stagione. Lascia detto ai famigliari l’itinerario e la meta, non variarla se non per necessità e avvisa al rientro. Se ti trovi in difficoltà, non farti prendere dal panico: mettiti in posizione di sicurezza e attendi i soccorsi. Non affidarti mai unicamente a strumenti tecnologici (smartphone, gps, ecc.), sicuramente utili, ma non in grado di proteggerti in assoluto dai guai e: usa sempre la testa».

TRE ESCURSIONISTI SALVATI

Il Sasu in azione

Infortuni e rimedi I consigli riguardano non solo la parte preparatoria, ma anche come comportarsi in caso di infortunio: «Cosa avere a portata di mano per le piccole emergenze che possono capitare, come contusioni, piccole ferite o altro? Ognuno si conosce e sa se è sensibile alle vesciche o al mal di testa o se ha patologie particolari (diabete o ipertensione o allergie, per esempio) per cui dovrebbe avere con sé, anche in piccole escursioni, i farmaci personali. Utile – sottolinea il Soccorso alpino e speleologico Umbria – il paracetamolo da sciogliere in bocca in caso di febbre o dolori, cerotto, tipo chirurgico, in rotolino, per vesciche (da mettere prima!) e altre necessità anche non mediche, garze, bende normali o autoaderenti, disinfettante o fazzolettini disinfettanti in buste, steri-strip o simili per piccoli tagli e, se volete, una pomata per piccole distorsioni o contusioni. Guanti di protezione in nitrile antiallergici (come quelli che si usano in ospedale). Non deve mancare un telo termico, borraccia/borraccia termica e una razione di cibo calorico e facilmente assimilabile per ogni emergenza (per esempio sfinimento tuo o del compagno). In commercio esistono anche lamine in alluminio ricoperto da materiale morbido (sam-splint o roll-splint) di varie misure, in rotolo o ripiegate, che sono modellabili e utili per fare un’iniziale immobilizzazione del polso, caviglia, braccio, in attesa dei soccorsi, quando necessari. Per trekking di più giorni in posti remoti, conviene informarsi sui problemi del luogo in cui andate per eventuali vaccinazioni contro malattie tropicali, diarrea/dissenteria etc. e organizzarsi di conseguenza».

Un’esercitazione

L’sos e il comportamento La lista si chiude con la richiesta di soccorso: «Un punto cruciale, che tutti – commenta il Sasu – preferiremmo poter evitare, ma che, invece, ogni tanto capita di dover affrontare. Meglio farlo già preparati, per permettere gli operatori di intervenire nella maniera più opportuna. Prima di tutto un invito. Quando si contatta il 118, viene chiesto in genere di non spostarsi dal luogo in cui ci si trova. Cercate, se potete, di seguire questo consiglio quando vi viene dato: faciliterete la vostra individuazione da parte dei soccorritori; potreste non essere più raggiungibili telefonicamente a poca distanza dal punto in cui prima c’era copertura; potreste ritrovarvi in una situazione peggiore».

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