‘Fatture’ senza fatture: cartomante nei guai

Perugia, la donna è stata denunciata dalla Finanza. Fra i clienti c’era chi era arrivato a pagare 300 mila euro per consigli e riti magici

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Amuleti ‘trova lavoro’ al costo di 200 euro ciascuno, ‘un anno di serenità economica’ garantita attraverso la lettura di tarocchi per 300 euro al mese ma anche tanti altri servizi adattatati alle esigenze personali dei clienti: casalinghe, uomini d’affari, pensionati e imprenditori soprattutto del centro e nord Italia. Tutte persone disponibili a pagare cifre anche rilevanti ad una cartomante con base operativa a Perugia. In un caso un uomo segnato da problemi sentimentali era arrivato a versare oltre 240 mila euro, mentre una massaia dell’Italia centrale, in un periodo di malessere personale, in soli tre anni aveva pagato 300 mila euro per raggiungere la serenità attraverso i tarocchi.

L’evasione stimata

Basterebbe questo, si potrebbe pensare. Invece ci ha pensato la Guardia di finanza di Perugia a far emergere come larga parte di quei compensi siano stati completamente nascosti al fisco, tanto che la somma sottratta a tassazione – stimata dalle Fiamme Gialle perugine sull’arco di quattro anni – si attesterebbe sui 4 milioni di euro.

Il ‘sistema’

Il gruppo incentrato sull’imprenditrice-cartomante agiva attraverso le classiche pubblicità dei numeri di telefono ‘899’ su riviste patinate, grazie ad un call center con una decina di operatori telefonici. Dopo il primo contatto, i collaboratori ‘intuivano’ i potenziali clienti che avrebbero potuto avere bisogno di ‘consulenze magiche’ e li indirizzava verso lo studio privato, convincendoli che la consulenza telefonica, con tariffazione a tempo, era sin troppo esosa.

Il pagamento

In realtà da quel momento si avviava un sottile percorso di fidelizzazione del cliente, al quale venivano offerti servizi di cartomanzia ed i cosiddetti ‘rituali’ ad personam che ciascuno di loro era chiamato a saldare con pagamenti attraverso Poste Pay, vaglia postali, bonifici bancari in molti casi a beneficio di prestanome della cartomante.

L’evasione

Grazie alle indagini finanziarie i militari hanno scoperto che l’imprenditrice, ogni anno, a fronte di un volume d’affari mediamente dichiarato in 300 mila euro, riusciva a nascondere al fisco oltre un milione di euro. Come se non bastasse la donna, per ridurre al minimo le già esigue imposte versate all’erario, utilizzava abitualmente false fatture per spese pubblicitarie in realtà mai sostenute.

Fatture e malefici come minaccia

Fra i clienti – oltre ai due citati per le cifre ‘record’ – diversi hanno versato nel tempo somme comprese fra i 60 e i 70 mila euro solamente per aver ricevuto consigli o per aver cercato di riconquistare l’amore della propria vita. Una donna ha anche riferito di essere stata minacciata con ‘fatture e malefici’ se non avesse continuato a pagare le somme richieste per i riti, eseguiti anche con l’intervento di un sedicente mago.

Denunciate

Alla fine la denuncia per truffa è scattata per la titolare del call center e una sua collaboratrice, con la prima deferita alla procura della Repubblica anche per l’evasione fiscale. Contestualmente il gip di Perugia ha disposto il sequestro delle somme evase in cui sono comprese le quote di sei società e due immobili ad esse riconducibili.

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