Furto al ristorante Deco: Ponte San Giovanni non dorme sonni tranquilli

Da diversi mesi una banda criminale ha colpito più volte diverse attività commerciali creando uno stato di paura e stanchezza

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di G.R.

Ponte San Giovanni non dorme sonni tranquilli. Da questa primavera non è possibile farlo per i titolari delle attività che sentono risuonare gli allarmi in piena notte anche più volte a settimana. A raccontare lo stato di stanchezza misto a paura cui si trovavano a vivere è Matteo Cardinali del ristorante Deco, colpito per l’ennesima volta domenica 30 ottobre: «Siamo in totale abbandono. Ci sentiamo impotenti perché non abbiamo modo di difendere la nostra attività se non mettendo sistemi di allarmi e telecamere che non sono più sufficienti».

Il furto al Deco

«Sarà la settima volta contando anche quando è suonata l’allarme ma non sono entrati – precisa Cardinali – tre volte hanno portato via una refurtiva ridotta mentre in una notte di ottobre hanno fatto un danno importante portando via macchinari industriali di valore». Si sofferma poi sui fatti di domenica. «E’ suonato l’allarme la prima volta verso le 1,30, ho raggiunto la mia attività e non ho trovato niente. E’ passata un’ora e poco più ed è suonato altre due volte segnalandomi tentativi di ingresso in altri punti. Pensavo fosse un guasto e l’ho disinnescato. Grazie al volumetrico verso le cinque mi sono reso conto che questa volta erano davvero dentro. Ho chiamato il 112 che ha mandato due pattuglie ma erano già scappati. Mi hanno portato via un tritacarne industriale e 5-8 bottiglie di valore».

La banda

Non si hanno certezze né indizi sull’identità di chi commette questi crimini. Si è convinti dietro prove che sia una banda: «Sono minimo in cinque perché stamattina abbiamo trovato cinque sacchi diversi quando sono fuggiti». La tecnica dell’allarme l’hanno utilizzata anche in altri casi: «Si aggirano intorno alle attività e lo fanno scattare tante volte. Portano allo sfinimento, ti fanno credere che ci sia un guasto così da portarti a disinnescarlo». Matteo ci racconta poi altri dettagli: «Non vanno alla cieca, sono molto ben organizzati. Una volta hanno manomesso una finestra di dimensioni ridottissime dove probabilmente ci passa solo un bambino e poi hanno aperto una porta di emergenza così da arrivare direttamente sul parcheggio. Sono particolarmente violenti. Hanno sfondato un vetro antiproiettile e antisfondamento a furia di colpi con l’estintore e poi hanno buttato giù a calci una porta di legno. Agiscono solitamente in notta tarda, verso la mattina». 

Il quartiere chiede aiuto

A Ponte San Giovanni hanno colpito attività di diversi settori come Nostrano, Marcucci e un gommista in via dei Loggi. La banda sarebbe autrice anche dei crimini successi a Balanzano, Montebello e altre zone di Perugia. Cardinali fa capire che i commercianti non se la prendono con la polizia: «Fanno quello che possono ma una sola pattuglia per coprire l’hinterland perugino è troppo poco. Questo crea delle problematiche. Quando possono arrivano molto velocemente». La soluzione sarebbe allora quella di muoversi in prima persona: «Stavamo pensando di recarci tutti insieme in questura per avere un incontro».

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