Gimo, si raddoppia: «Solo fondi regionali»

Perugia, gli studenti festeggiano per la new entry ‘Gimo’ Ponti mentre l’opposizione attacca: «Servizio possibile solo per i finanziamenti regionali diretti e indiretti»

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Saranno tre le linee che dal prossimo 27 ottobre permetteranno a studenti e cittadini di poter usufruire del servizio di mobilità notturno nel comune di Perugia ogni wee end. Dopo un’estate bollente, con il pressing degli studenti, appoggiati dall’opposizione in consiglio comunale e dai consiglieri regionali Leonelli e Casciari, affinché il comune si impegnasse per garantire questo «essenziale servizio pubblico», alla fine l’intesa per il cofinanziamento è stata trovata  e il servizio, questa volta, sarà annuale dopo la sperimentazione che si è conclusa positivamente lo scorso giugno.

Udu e Altrascuola

Gli studenti «E’ un punto di svolta chiave per la città e per la lotta che in dieci anni le associazioni studentesche hanno portato avanti nelle istituzioni» è il commento di Udu, la sinistra universitaria perugina e della Rete degli studenti medi che, mercoledì mattina, hanno organizzato un incontro alla sala della Vaccara. «Il percorso è stato lungo e travagliato – ha ricordato Luigi Chiapparino, coordinatore Altrascuola – ed è durato più di dieci anni, quando fu presentata la prima proposta in consiglio comunale. In questi due ultimi anni e mezzo di intense trattative e tavoli, con il contributo di istituzioni come Regione, Università e Adisu, Gimo segna l’idea di una città moderna, giovane e che mette a disposizione non solo di studenti e lavoratori, ma di tutti i cittadini, un servizio per potersi spostare in una vasta area del territorio perugino».

L’incontro degli studenti

Nuova idea di mobilità «Ci è stato detto che non c’erano fondi e che prima bisognava pensare alle cose serie, e non a divertirsi», commentano gli studenti che oggi, invece, rivendicano una diversa visione della città. «Aperta e accessibile, sostenibile e che metta in rapporto il centro con la periferia. Non solo, è un servizio fondamentale per i tirocinanti del polo sanitario in una città che è tra le più motorizzate d’Italia», afferma Costanza Spera, coordinatrice Udu Perugia. E’ stato Marco Peverini, rappresentante dell’Udu a Ingegneria e che ha lavorato assieme a Bus Italia per realizzare un progetto efficiente e capillare di tratte e orari a spiegare il nuovo ‘Gimo’. «A differenza del resto delle città europee e mondiali – ha detto – Perugia è rimasta nel medioevo della mobilità, favorendo la motorizzazione invece di forme alternative di trasporto. Dopo la fine della sperimentazione, la quale era stata ideata per servire le zone più urbanizzate e con un più presenza di residenze universitarie, nel silenzio della politica abbiamo voluto rilanciare il progetto, riducendo la frequenza, allungando il percorso e creando una seconda linea».

Le linee

Il nuovo Gimo sarà attivo dalle 22 alle 3 con una frequenza oraria. Due le linee: una con due autobus, Gimo 1 e 2, che vedrà la sua tratta ricalcare quasi precisamente quella della sperimentazione allungando fino a via Settevalli, Prepo, San Marco, Olmo ed Ellera. Una seconda, Gimo Ponti attraverserà via Pallotta, Ponte San Giovanni, Ponte Felcino, Ponte Pattoli e tornerà per Sant’Erminio fino a Piazza Italia dove le due linee si interscambieranno. «Gimo è l’esempio di una comunità studentesca attiva che non si limita a proporre, ma lavora all’ideazione, alla progettazione dei servizi di cui sente la necessità» ha concluso Martina Domina, presidente del Consiglio degli studenti. «Nell’ultimo incontro la Regione è stata fondamentale per spingere il Comune a trovare un’intesa, senza la quale la mobilità notturna sarebbe ancora oggetto di discussione in altri tavoli. Tuttavia non ci si ferma qui. Gimo è solo un primo passo per ripensare la mobilità ed il trasporto, i costi degli abbonamenti, le linee diurne e quant’altro. Noi lavoreremo e vigileremo affinché la mobilità notturna, insieme ad altri validi progetti di mobilità alternativa, possa essere inserita nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile al fine di disincentivare l’utilizzo dell’automobile».

L’assessore regionale Chianella con la Casaioli

La stoccata dell’opposizione «Dopo che assessore e sindaco di Perugia non si sono mai pronunciati a favore della mobilità notturna e che la maggioranza politica del Consiglio Comunale non ha mai votato gli atti da noi proposti su questo importante servizio cittadino, – commenta Tommaso Bori, consigliere comunale in quota Pd –  siamo comunque riusciti a correggere gli errori dell’attuale amministrazione: dopo il successo della sperimentazione effettuata nei mesi scorsi e grazie al nostro lavoro congiunto con le associazioni studentesche. La nuova proposta presentata razionalizza i costi, migliora la frequenza e raddoppia sia i territori attraversati che l’utenza servita grazie a due linee di mobilità notturna».

Soldi della Regione «Ci rammarica soltanto che il servizio sia interamente finanziato dalla Regione Umbria, con fondi diretti presi dal proprio bilancio pari a 50.000 euro e con fondi indiretti: infatti alcune risorse dei fondi destinati dall’ente ai servizi essenziali saranno erogati al Comune di Perugia, andando a coprire l’intera somma del costo del servizio, pari a 100.000 euro per tutto l’anno». «Da oggi lavoreremo per rendere permanente il servizio con il suo inserimento nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile del Comune di Perugia, come richiesto nella nostra proposta approvata in commissione e che dovrà essere votata in Consiglio Comunale».

Casciari e Leonelli «Le linee di mobilità notturna – affermano i consiglieri regionali Leonelli e Casciari che si sono spesi, in assemblea, per il servizio – dedicate agli studenti, ma anche a turisti e cittadini della città di Perugia, ripartiranno per il nuovo anno accademico a partire da venerdì 27 ottobre. Dopo la sperimentazione conclusasi nel giugno scorso e sostenuta dalla Regione Umbria, a seguito dell’approvazione del nostro ordine del giorno da parte dell’Assemblea legislativa, anche l’Amministrazione comunale ha finalmente riconosciuto il successo del servizio molto richiesto dal mondo universitario, tanto da volerlo inserire nel Piano urbano della mobilità sostenibile. Di questo ha bisogno la città di Perugia – concludono – per essere competitiva e sempre più a misura di studente. Continueremo a vigilare affinché il Comune tenga fede a questo impegno».

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