Gioco d’azzardo: «Dramma in Umbria»

Stefano Lucidi, senatore del M5S: «Nel 2016 sono stati giocati oltre 1,345 miliardi in gioco d’azzardo, circa 1 miliardo in provincia di Perugia e 335,5 milioni in provincia di Terni»

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Stefano Lucidi

di Stefano Lucidi
Senatore del M5S

Una cifra da capogiro quella spesa dagli umbri nelle varie forme disponibili del gioco d’azzardo nel 2016. Una montagna di denaro sottratta all’economia reale, sana e produttiva, e che purtroppo arriva da quella parte di società a volte in difficoltà o in crisi.

In Umbria, dati dei Monopoli alla mano, nel 2016 sono stati giocati oltre 1,345 miliardi in gioco d’azzardo, circa 1 miliardo in provincia di Perugia e 335,5 milioni in provincia di Terni. Miliardi di euro che finiscono in un settore ben poco produttivo danneggiando il commercio e l’indotto di piccole imprese virtuose.

La spesa annua per gli umbri è altissima.

LA CAMPAGNA ‘NO SLOT’ IN UMBRIA

Abbiamo una spesa procapite per ogni abitante nella provincia di Perugia pari a 1.528 euro, 3.589 euro per ogni famiglia perugina, circa 299 euro al mese. Mentre una spesa procapite nella provincia di Terni pari a 1.470 euro, 3.233 euro per una famiglia ternana, 269 euro al mese.

I valori aggregati per l’intera Regione Umbria ci dicono che abbiamo una spesa per ogni abitante pari a 1.513 euro e ben 3.493 euro a famiglia, cioè 291 euro al mese per ogni nucleo familiare.

Il confronto con la spesa ordinaria, il paniere degli umbri, è imbarazzante se si considera che per l’Istat, la spesa mensile delle famiglie umbre nel 2016 era pari a 2.250 euro, dei quali il 21,7% in alimentari e bevande (488 euro) risulta che viene speso in azzardo più della metà di quanto speso in alimentazione e bevande.

Un dato più che allarmante!

In provincia di Perugia nel 2016, dai dati avuti dai Monopoli si è azzardato per 1.009.834.375 euro. In Slot sono stati azzardati 323,3 milioni di euro, in VLT 226,9 milioni, e ben 142,1 milioni in online. Oramai scomparso il Tototalcio fermo a 145.954 euro.

In provincia di Terni nel 2016 si è azzardato per 335.557.041,84 euro. In Slot sono stati azzardati 91 milioni di euro, in VLT 92 milioni, e 43 milioni in online. Anche qui poco sul Tototalcio, solo 46.576 euro.

Non ingannino le così dette “vincite” come evidenziano ricerche da noi pubblicate in altri Comuni dove siamo riusciti ad ottenere anche i dati disaggregati, dove si evidenziano entrate per lo Stato pari solo al 10-11% del giocato, gran parte di quanto “vinto” rientra come un gatto che si morde la coda sempre nello stesso circolo. Chi ‘vince’ in gran parte rigetta subito in azzardo le somme illudendosi di poter ‘sbancare’. A questo vanno poi aggiunti i costi socio-sanitari, la mancata Iva sui consumi per beni di consumo (chi getta nell’azzardo non spende per altri beni).

In questo allarmante quadro c’è poi il flusso di denaro che viene ripulito dalle mafie anche nelle VLT-Slot-Online.

La cosa più grave. La stretta sulle intercettazioni come ha pubblicamente denunciato il Procuratore capo di Firenze Giuseppe Creazzo, impedirebbe anche indagini come quelle che hanno permesso tramite il sistema ‘trojan’ di sgominare una vasta rete di gioco d’azzardo illegale in 24 sale di Toscana, Marche, Lazio, Veneto ed Emilia Romagna, un giro per cui sono stati arrestati ai domiciliari sette indagati nell’inchiesta ‘Doppio jack’ della guardia di finanza di Firenze.

 

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