Immobili pignorati ricomprati all’asta dall’esecutato. Con i fondi dell’evasione. Scatta maxi sequestro

Gualdo Tadino – Sigilli ad un complesso commerciale del valore di 1,5 milioni di euro. Indagato imprenditore per autoriciclaggio

Condividi questo articolo su

Presunte irregolarità – l’ipotesi è autoriciclaggio – nell’ambito di un’asta pubblica per la vendita di alcuni immobili pignorati che si trovano a Gualdo Tadino. Per questo la Guardia di finanza di Perugia, su ordine del gip del tribunale di Perugia, ha proceduto al sequestro di beni immobili per circa un milione e mezzo di euro. A ricostruire la vicenda in una nota è la procura della Repubblica diretta da Raffaele Cantone. «Gli immobili precedentemente pignorati – si legge – erano stati riacquistati, di fatto, dallo stesso destinatario del pignoramento attraverso un articolato sistema. Il principale indagato, peraltro, era destinatario di un sequestro preventivo emesso nel 2020, a seguito delle indagini condotte dalla Guardia di finanza di Gubbio, e rimasto ineseguito non essendo stato possibile rinvenire ed aggredire denaro o beni riconducibili al predetto».

Il ‘sistema’

Secondo quando ricostruito dalle Fiamme Gialle, «i beni immobili sono stati acquistati da una Srls con sede a Torgiano, appositamente costituita appena 23 giorni prima dell’asta giudiziaria, che annoverava tra i soci il genero del soggetto esecutato e una società estera con sede nella Repubblica Slovacca, che aveva come azionista di riferimento lo stesso soggetto pignorato. I fondi sono stati prima trasferiti in Slovacchia sui conti correnti della società con sede a Bratislava e amministrata dall’indagato principale, e poi sono stati fatti rientrare in Italia attraverso la citata società di comodo di Torgiano che serviva da ulteriore schermo. Attraverso tale sistema, l’esecutato – mediante il contributo causale del genero e la schermatura della società acquirente – ha reimpiegato i proventi dell’evasione fiscale, dallo stesso realizzata negli anni dal 2013 al 2018, per acquisire gli immobili già pignorati alla propria società, ponendo così un concreto ostacolo all’identificazione della loro provenienza delittuosa».

Il sequestro

«L’immobile – conclude la nota – è stato poi affittato alla società della figlia dell’indagato, la quale già precedentemente utilizzava lo stesso immobile in virtù di un contratto di locazione risalente al 2015». Su richiesta della procura e su ordine del gip, quindi, è stato eseguito il sequestro di «un complesso commerciale costituito da dodici unità immobiliari ed un terreno sito nel territorio di Gualdo Tadino, del valore complessivo di circa 1,5 milioni di euro».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli