In piazza Grimana «una strage di alberi»

RadicaliPerugia e ‘L’altra Perugia’ si appellano al sindaco Romizi per il ritiro delle due delibere di giunta

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di G.N.

«Salviamo i lecci di Piazza Grimana, ripensiamo alla funzionalità della piazza, sistemiamo i bagni pubblici e il campetto da basket»: sono queste le richieste avanzate, questa mattina, dai RadicaliPerugia e dall’associazione ‘L’altra Perugia’, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nel capoluogo umbro, alla presenza delle consigliere del Comune di Perugia, Sarah Bistocchi (Pd) e Cristina Rosetti (Movimento 5 stelle).

Le delibere di giunta

Sotto i riflettori, due delibere di giunta approvate lo scorso agosto, nelle quali è disposto l’abbattimento e il taglio a raso degli alberi e viene chiesta la partecipazione delle associazioni: «Ci appelliamo – ha detto Andrea Maori, per RadicaliPerugia – al buonsenso del sindaco Romizi e del vicesindaco Barelli per ritirare le due delibere che, peraltro, non sono neppure motivate. In una si stabilisce, semplicemente, l’abbattimento di lecci impiantati a fine anni ’50, al costo di 14 mila euro, oltre all’eliminazione di una vecchia edicola chiusa a favore di alcuni stalli per bici elettriche e per la gestione del mercato settimanale. Nell’altra delibera si fa appello alla partecipazione delle associazioni, dopo che tutto è stato già deciso. Peraltro, si vuole ripristinare il vecchio e obsoleto progetto dell’architetto Porcinai degli anni ’50 che prevedeva siepi e tappezzanti, al tempo finalizzato a un’area gioco per bambini. Abbiamo chiesto anche l’intervento della Regione Umbria per verificare eventuali violazioni di legge e stiamo valutando una interrogazione parlamentare».

Vincolo ambientale e monumentale

Ad aggravare la situazione, secondo il rappresentante de ‘L’altra Perugia’, Claudio Abiuso ci sarebbero due vincoli: «La piazza è tutelata sia dal vincolo monumentale, in quanto rientra nel cono visivo dell’Arco Etrusco, sia paesaggistico, essendo all’interno del centro storico. Per questo, insieme a Francesco Trabolotti, è stato fatto un esposto alla Soprintendenza ai beni artistici, architettonici e paesaggistici dell’Umbria chiedendo di esaminare il progetto e di prescrivere provvedimenti per salvaguardare le alberature». Per Abiuso, «manca un regolamento comunale che disciplini le potature in città».

Politica della ‘motosega’

Così la consigliera Rosetti: «Questa amministrazione sta realizzando la strage dei lecci. Sono previsti 69 tagli a raso, ma complessivamente, nelle aree pubbliche, gli alberi abbattuti sono stati 1.200 (dati aggiornati a 4 mesi fa, ma gli interventi sono quotidiani), con un reintegro che non sfiora i due terzi. Abbiamo fatto un ordine del giorno urgente per il ritiro delle delibere. Non si può attaccare un’area così strategica, un luogo vissuto, senza una visione d’insieme».

Verde contro il degrado

Le fa eco Sarah Bistocchi: «Il tema sarà all’ordine del giorno del consiglio comunale di lunedì prossimo, al quale invito tutta la città a partecipare. Il Pd, dall’inizio dell’anno, si sta occupando del fatto con un ordine del giorno a firma mia, di Tommaso Bori e Alessandra Vezzosi. Nel documento abbiamo evidenziato come l’area sia nodale non solo sotto il profilo della viabilità, ma anche sociale e culturale. Siamo, inoltre, convinti che il fenomeno dello spaccio di droga si possa combattere anche a partire dalla sistemazione delle aree verdi».

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