Inchiesta in Comune, veleni politici a Terni

Le forze politiche si dividono e polemizzano sui modi, i tempi e le possibili ricadute delle indagini in corso. Che comunque vanno avanti

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Non si placa e, anzi, sembra destinata ad assumere toni sempre più aspra – lunedì il sindaco Di Girolamo riferirà in consiglio comunale al riguardo – la polemica politica sull’inchiesta che ha determinato, giovedì, il blitz delle forze dell’ordine a palazzo Spada.

Sinistra Italiana «Ancora non sono chiari – dice Sinistra Italiana Terni – i confini né gli effettivi contenuti dell’inchiesta condotta in grande stile a Terni. Quello che invece è evidente è la gravita della situazione e l’allarme che tutto ciò suscitando nella cittadinanza. Confidiamo nella capacità della magistratura di svolgere al più presto tutti gli atti che permettano di fare piena luce nella vicenda che se sarà confermata, è una pagina bruttissima della vita politica cittadina che non può essere minimizzata. Non è corretto emettere verdetti in piazza ma la politica alcune risposte le deve dare subito. Noi crediamo che il Sindaco ha la responsabilità di mettere in chiaro la vicenda e dire senza minimizzare su cosa l’inchiesta verte, su quali atti si sta indagando, cosa contengono le carte dell’amministrazione. Anche a garanzia dell’onorabilità delle persone coinvolte. Ma non basta.  Ci sono partite molto importanti da gestire: pre-dissesto finanziario, l’area di crisi complessa, gestione di importanti fondi derivanti dalla programmazione europea, le scelte da noi contrastate della vendita delle farmacie comunali e dell’Asm. Tutte partite fondamentali per il nostro futuro. Come farà ad avere la credibilità per affrontare queste questioni? Siamo anche preoccupati per i lavoratori coinvolti, che rischiano di essere le prime vittime. La sinistra, il mondo cooperativo, l’imprenditoria locale devono misurarsi con nuove sfide e devono comprendere che tutto quanto fatto fin ora, in buona fede, per sostenere e condividere un progetto di comunità condivisa, viene vissuto da una parte sempre più crescente di cittadini come si trattasse di un sospetto collateralismo. Su questo modello ci si dovrà interrogare per consentire ad ognuno di poter operare nel modo migliore possibile e di potersi affrancare da critiche spesso ingenerose con le quali è necessario confrontarsi».

FdI-An Sulla vicenda torna a dire la sua anche Marco Cecconi: «I particolari delle ipotesi di reato contestate nell’operazione-Spada confortano l’umile serietà alla quale abbiamo da sempre improntato il nostro lavoro in consiglio comunale, interpretando il ruolo di forza d’opposizione con il massimo scrupolo: nel monitoraggio costante dell’operato della giunta, nella censura dettagliata delle irregolarità, nella formulazione di proposte alternative.
È il caso, certamente, della faccenda-mense scolastiche: un caso che abbiamo considerato e consideriamo un paradigma di malgoverno fortemente orientato ai favoritismi. E che, non per niente, rappresenta uno dei filoni principali dell’indagine. Constatare oggi che queste eccezioni facciano esattamente il paio con le ragioni che inducono la magistratura ad ipotizzare le ipotesi di reato formulate, non ci inorgoglisce: perché sollevano un velo su una realtà miserabile, che peraltro tutti conoscevano da sempre, molti fingevano di ignorare, i più subivano come ineluttabile e qualcuno praticava con l’arroganza della presunta immunità. L’augurio, insomma, è che il lavoro della magistratura valga a risparmiare alla nostra città di dover continuare a pagare il dazio della corruzione anche per gli anni a venire. Rassegnarci con fatalismo al futuro di sempre è l’esatto contrario di quello che per parte nostra abbiamo cercato di fare. Denunciando, proponendo. Candidandoci a forza di governo. Forti di un’esperienza, come le Amministrazioni-Ciaurro, capace di consegnarci senza macchia una città che in quegli anni – proprio dopo la prima tangentopoli ternana – aveva anche recuperato molto onore».

PD Il segretario del PD provinciale di Terni, Carlo Emanuele Trappolino, replica a tutto campo: «Trovo davvero singolare che coloro che si ergono a paladini della Costituzione non facciano che disattenderne sistematicamente i principi. Mi riferisco allo sciacallaggio politico dei Cinquestelle dell’Umbria e di Terni, che non perdono occasione in queste ore per strumentalizzare le vicende giudiziarie della città con dichiarazioni e atteggiamenti che offendono il loro stesso ruolo istituzionale. Vorrei ricordare, allora, ai rappresentanti del M5S, che sta scritto in Costituzione che gli indagati non sono colpevoli fino a giudizio definitivo e che allo stesso modo non si possono costruire processi sommari difronte a fatti tutti da dimostrare; ed è sempre la Costituzione – forse sfugge al consigliere regionale Liberati viste le sue ultime dichiarazioni – a riconoscere la funzione sociale della cooperazione e a suggerire che la legge ne promuova e favorisca l’incremento con i mezzi più idonei e assicurandone carattere e finalità. Preoccupano – conclude Trappolino – la strumentalizzazione sistematica messa in atto in queste ore insieme ai continui tentativi di delegittimare le istituzioni oltre che realtà economiche che fino a questo momento hanno contribuito, con il loro impegno, alla crescita e allo sviluppo della città. Un atteggiamento che dimostra scarso senso del proprio ruolo istituzionale e ancora meno rispetto per i principi e per le istituzioni che regolano la vita delle nostre comunità. I cittadini ci chiedono risposte ai problemi, mentre i Cinquestelle continuano a sollevare polemiche e a puntare il dito, anche in maniera inopportuna, senza dimostrare la benché minima capacità di produrre una visione e nel disprezzo delle regole democratiche».

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