Diciotto pile, tre tagliaunghie, due accendini, tre lame ed un bottone. Tutti ingeriti, in un tentativo di autolesionismo messo in atto da un detenuto nel carcere di Capanne: intervento record venerdì all’ospedale ‘Santa Maria della Misericordia’ di Perugia per salvare il 41enne straniero protagonista della vicenda. Si trova ora nella struttura di rianimazione.
Gravissime condizioni L’uomo è giunto al pronto soccorso del nosocomio perugino in condizioni critiche. Immediato il trasferimento nella sala chirurgica di endoscopia (struttura complessa di gastroenterologia): l’équipe medica composta dall’anestesista Giulio Minnelli, dai tecnici Andrea Brecchia e Susanna Ceppitelli – tutti coordinati da Danilo Castellini – ha proceduto alla rimozione degli oggetti ingeriti.
Il record L’intervento è stato eseguito con l’ausilio di endoscopio dotato di una speciale calamita: «Non era mai capitato di – il commento del direttore della struttura complessa, Luigi Clerici – estrarre un numero così elevato di oggetti, finiti nello stomaco dopo essere transitati per faringe, laringe ed esofago». Durata dell’operazione cinque ore: il paziente non aveva mai manifestato intenzioni suicide. La prognosi verrà sciolta nelle prossime ore.