L’Umbria paga la crisi, la giustizia dà i numeri

In tre anni sono aumentati del 21% i ricorsi per decreto ingiuntivo e del 46% gli sfratti per morosità di abitazioni

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di Umberto Maiorca

La crisi economica ha il volto dell’aumento delle istanze fallimentari e dei concordati preventivi presentati in Tribunale: quasi il 30% in più rispetto al 2011. In tre anni sono aumentati del 21% i ricorsi per decreto ingiuntivo e del 46% gli sfratti per morosità di abitazioni. In Umbria sono stati 6mila gli sfratti negli ultimi sei anni, il 90% di questi per cause dovute alla morosità degli inquilini.

A Perugia Qui si è registrato un aumento «per i procedimenti di esecuzione (immobiliari) e per quelli relativi alle procedure fallimentari passati rispettivamente da 3.592 a 3.705 e da 1.096 a 1.110 – ha riferito il presidente reggente della Corte d’appello Giancarlo Massei – e come evidenziato dal presidente del Tribunale di Perugia nella sua relazione “le ragioni dell’aumento di tali procedure vanno ricercate nel ritardo delle operazioni di chiusura conseguenti alla situazione di crisi economica e finanziaria che rende difficile la realizzazione dell’attivo nei casi di vendita di immobili”». Secondo i dati della Corte le istanze pendenti per i fallimenti erano 176, sopravvenute 398, esaurite 421, con un saldo finale di 153 fascicoli. Per i fallimenti i dati sono di 1.096 fascicoli arretrati, 133 nuovi, 119 esauriti e 1.110 pendenti finali. Per i concordati preventivi i dati sono di 38 cause iniziali, 42 aggiunte, 45 a sentenza e 35 pendenti finali.

A Terni Qui, invece, è stata registrata una «vistosa contrazione nel settore delle esecuzioni mobiliari (circa 500 in meno) – dice ancora il presidente Massei – visto che le istanze iniziali erano 121, sopravvenute 233, esaurite 305, pendenti finali 49». I fallimenti sono rispettivamente 419 iniziali, 103 nuove, 43 a sentenza, 479 pendenti finali. I concordati preventivi sono stati 26 vecchi, 21 depositati, 30 decisi e 17 da discutere.

A Spoleto Qui le istanze di fallimento pendenti iniziali erano 181, sopravvenute 148, pendenti finali 274. I fallimenti sono stati rispettivamente 123 residuo degli anni passati, 27 depositati, 2 sentenze e 148 da decidere. I concordati preventivi sono rispettivamente 38, 26, 6 e 58.

Le esecuzioni mobiliari Un altro dato che descrive bene l’andamento della crisi è quello che emerge dalle procedure di esecuzione. Per quanto riguarda le esecuzioni mobiliari a Perugia si è passati dai 2.217 iniziali, ai 3.041 sopravvenuti, esauriti solo 3.767 e pendenti finali 1.491. I procedimenti esecutivi immobiliari ai 3.592 iniziali se ne sono aggiunti 521, esauriti 408 e finali 3.705. A Spoleto i dati riportano 938 vecchie esecuzioni mobiliari, 1.281 nuove, 1.446 eseguite e 773 da effettuare; per le immobiliari i numeri sono rispettivamente 745, 1.929, 1.986 e 373. A Terni, infine, i procedimenti esecutivi mobiliari pendenti iniziali erano 924, sopraggiunti 1.197, esauriti 1.519 ed finali 602. Gli immobiliari 1.018, 353, 316, 1.055.

Crediti e morosità In aumento il deposito di decreti ingiuntivi per il recupero di crediti oppure per avviare le procedure di sfratto per inquilini morosi. I decreti ingiuntivi nel corso del 2015 sono arrivati alla cifra 2.500. Nel 2013 il saldo degli “ordini” che i giudici danno ai debitori affinché saldino il dovuto rispetto ai loro creditori sono un bel numero: quelli ordinari 6.200; quelli di lavoro 750 e di previdenza 190 (divisi tra Perugia, Spoleto, Terni e Orvieto).

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