Matrimonio fittizio, tunisino rimpatriato

Perugia, aveva sposato una cittadina italiana solo per evitare l’espulsione. L’uomo è stato scortato fino a Tunisi dalla polizia

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Dal carcere di Capanne fino alla propria terra d’origine. Sono stati tre gli stranieri rimpatriati mercoledi dalla polizia di stato dopo lunghi trascorsi di reati e rientri illegali nel nostro paese. 

Continue espulsioni A tornare in Albania è stato un cittadino di cinquant’anni con una lunga storia di ingressi illegali in Italia. Già espulso nel 2003, nel 2008 era stato arrestato perché rientrato in Italia violando le frontiere. Destinatario di un nuovo provvedimento di espulsione, aveva  cercato, però, successivamente di rientrare  in territorio italiano. Bloccato all’aeroporto di Fiumicino, l’uomo è stato respinto alla frontiera in Albania. Neanche a dirlo, qualche mese dopo, è stato di nuovo tratto in arresto a Perugia, da parte dei carabinieri. Dopo quattro mesi di carcere per condanna a reingresso illegale l’uomo, che avrebbe finito di scontare la pena il prossimo 20 marzo, è stato imbarcato mercoledì pomeriggio con volo diretto a Tirana, come misura alternativa alla detenzione.

Matrimonio fittizio Stessa sorte è toccata a un connazionale, classe 1975, in carcere per scontare una condanna a 2 anni e 4 mesi per associazione ai fini spaccio di stupefacenti. All’uscita dal carcere lo attendevano i poliziotti che lo hanno imbarcato sul volo diretto a Tirana. Avrebbe, invece, finito di scontare la pena il prossimo luglio, uno spacciatore tunisino di quaranta anni che si è opposto in tutti i modi alla sua espulsione quale misura alternativa al carcere. Secondo l’avvocato difensore che ha impugnato il provvedimento, l’uomo ha fatto richiesta di poter finire di scontare la sua pena in un carcere italiano dal momento che ha una famiglia a Perugia e si è sposato con una cittadina italiana. Ma per l’ufficio immigrazione il matrimonio era fittizio, dal momento che la coppia neanche conviveva.

In volo L’uomo è stato quindi prelevato mercoledì da Capanne e scortato dagli agenti direttamente fino a Tunisi vista la sua ferma opposizione al rimpatrio, è stato tenuto sotto controllo anche a bordo dell’aereo. Se dovesse rientrare illegalmente sul territorio nazionale dovrà  scontare  in carcere la pena residua.

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