Missione in Cina: «Tutto regolare»

In consiglio regionale lo ha deciso la maggioranza, ma la giornata è stata caratterizzata da violenti scambi verbali, con Catiuscia Marini protagonista

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L.P.

«Nessun reato, solo una questione di opportunità politica che getta un’ombra sull’operato dell’intera istituzione». Finisce con una mozione respinta – 11 voti della maggioranza contro gli 8 delle opposizioni – avanzata dal centro destra in consiglio regionale, la querelle sulla missione di sistema in Cina che, lo scorso novembre, ha visto protagonista anche il consigliere politico della presidente Catiuscia Marini e su cui l’opposizione ha scatenato una vera e propria bufera dal momento che una foto ha ritratto lo stesso capo di gabinetto all’interno di uno stand, in Cina, in cui venivano commercializzati i prodotti dell’azienda Bocali, di proprietà dello stesso Valentini.

L’interpellanza La questione, che aveva suscitato più di qualche clamore nelle scorse settimane e che aveva visto la giunta correre ai ripari in difesa della correttezza d’operato del fidato Valentini, ha tenuto banco per buona parte della riunione dell’assemblea legislativa. Con il monito «Attenzione a come si spendono i soldi pubblici», martedì mattina il consigliere regionale Raffaele Nevi ha presentato l’interpellanza rivolta alla giunta, chiamata a chiarire gli obiettivi della missione in Cina dello scorso novembre. «Chi guida le istituzioni – ha detto Nevi – non deve mai avere paura o mostrare fastidio per le domande. Il percorso per arrivare a discutere questo atto ispettivo è stato fin troppo tortuoso, con tentativi di azzittirci e con minacce di querele».

Chi ha paura delle domande? Così il consigliere Nevi ha ricordato che il ruolo dell’opposizione è anche quello di controllare l’operato del governo, a maggior ragione quando, in maniera compatta, tutto il centro destra e le liste civiche firmano un’interrogazione come in questo caso. «La giunta deve chiarire per quali motivi l’azienda di Valentini ha trovato spazio alla fiera mentre alle altre imprese sembra che fosse stata comunicata la mancanza di spazi». Quali sono, dunque, le 21 aziende che la Regione ha accreditato presso il consolato dì Chongqing attraverso Sviluppumbria e Umbria Export e quali vantaggi economici e localizzativi sono stati assicurati alle imprese?.

«Tutto regolare» Chiamato a illustrare nei dettagli tutta la missione che, dal 15 al 25 novembre scorsi ha visto volare in Cina una folta delegazione di esponenti istituzionali e aziende, è stato l’assessore Paparelli che ha sottolineato come «con la stessa onestà intellettuale siamo qui oggi a rispondere, perché nessuno vuole ritardare o evitare domande scomode». Tornando alla missione, Paparelli ha spiegato che il viaggio ha rappresentato un’opportunità per stringere accordi commerciali e culturali e che «Valentini ha partecipato a questa lunga missione per supportarmi nel complesso lavoro istituzionale e non per promuovere qualsiasi tipo di attività commerciale». Tutte le imprese umbre, dunque, hanno avuto le stesse possibilità di partecipare alla fiera di Chengdu e non c’è mai stato nessuno stand dell’azienda Bocale, ma solo prodotti della stessa veicolati da un’azienda importatrice cinese che vi aveva aderito autonomamente. Tutte le imprese che hanno partecipato avevano quindi fatto richiesta sotto il coordinamento di Sviluppumbria, Umbria Export e il consolato di Chongqing.

La mozione Non soddisfatti dalle motivazioni, Nevi e tutto il centro destra hanno quindi dichiarato l’intenzione di presentare una mozione per chiedere alla Marini la rimozione del consigliere politico Valentini. Decisamente irritata, alla ripresa dei lavori la stessa Marini è riuscita a sospendere la seduta fino alla presentazione della mozione, accompagnata da una dura presa di posizione nei confronti di quello che è stato definito un vero e proprio teatrino. «Se fosse stato vero quanto denunciato e quanto è stato dichiarato alla stampa – ha affermato la Marini – del caso se ne sarebbe dovuto discutere alla Corte dei conti o in qualche procura, se avessimo costruito una missione di sistema assieme al ministero degli Esteri solo per promuovere la trasferta di Valentini».

Lectio magistralis Con una vera e propria lectio magistralis su trasparenza e correttezza, la Presidente ha quindi ‘sfidato’ a confrontare i curricula dei componenti del suo gabinetto con quelli dei tanti assistenti dei consiglieri regionali. «Da quando in qua – ha proseguito – l’Aula ha il potere di aprire un dibattito non basato su atti formali e di chiedere il licenziamento di un assistente. Questo è un potere che non spetta a questa aula e il consigliere Nevi questo lo sa bene». Facendo anche un riferimento a chi «chiede i rimborsi per quando faceva parte di consigli comunali».

L’INTERVENTO DELLA PRESIDENTE CATIUSCIA MARINI – IL VIDEO

Opinioni legittime «Nessuno è maestro – ha ribattuto Ricci – tutti i miei interventi si sono sempre caratterizzati per una condotta comportamentale tesa ad esprimere opinioni legittime. Come lei, anche io valuterò azioni a tutela della mia immagine». «Una presidente che perde le staffe – ha sottolineato Nevi in conclusione del lungo dibattito – ma la capisco, questa è una brutta vicenda che getta un’ombra sulla sua amministrazione e sulla sua superiorità morale tanto sbandierata». Non ci sta, dunque, l’opposizione a farsi dare lezioni di morale, «perché qui si parla di opportunità politica, questione che attiene a questa aula. La credibilità e l’autorevolezza sono valori importanti, se c’era quello stand sarebbe stato meglio evitare. In altri tempi, ci sarebbero state dimissioni senza neanche l’opportunità di una mozione».

 

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