Muore donna 37enne: i suoi organi vivranno

Cuore, fegato e polmoni salveranno vite a Pavia, Milano e Palermo. I reni, invece, a due pazienti ricoverati a Perugia

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La grande macchina della solidarietà e della donazione di organi ha fatto tappa ancora una volta al Santa Maria della Misericordia di Perugia. Nella mestizia della scomparsa di una giovane donna di 37 anni, deceduta nella struttura di Rianimazione per le conseguenze di un’aneurisma cerebrale, l’equipe multidisciplinare preposta a tale attività si è attivata fin da tardo pomeriggio di venerdì e la sua attività è proseguita per tutta la notte.

Gli organi Come sempre sono state attivavati più di trenta operatori, coordinati dalla dotoressa Nadia Dentini e dagli anatomo patologi guidati dalla dottoressa Franca Ribacchi. Il Centro regionale trapianti, verificata la compatibilità degli organi e dopo la consultazione del registro nazionale, ha disposto il trasferimento di cuore, fegato e polmoni agli ospedali di Pavia, Niguarda di Milano ed Ismet di Palermo. I reni, come riferisce una nota dell’ufficio stampa dell’Azienda ospedaliera di Perugia, saranno impiantati nella giornata di sabato a due pazienti di 47 e 53 anni da tempo costretti alla dialisi presso la struttura di Nefrologia diretta dal dottor Emidio Nunzi.

Il personale Le attività di prelievo sono state eseguite nel blocco operatorio Vittorio Trancanelli dai chirurghi Adolfo Petrina e Francesco Pensi, coadiuvati da uno staff di anestesisti e dall’equipe di infermieri Cristian Corsetti ed Alberto Colascione (coordinatore Giampaolo Rinaldoni) che parteciperanno anche all’attività di trapianto che verrà eseguita nella giornata di sabato dai chirurghi Paolo Baccari e Massimo Lenti. «Assieme al dotor Dovas abbiamo operato per la buona riuscita di questa straordinaria attività della donazione degli organi – sottolinea con l’ufficio stampa la responsabile del centro regionale trapianti Tiziana Garzilli -ed ancora una volta abbiamo toccato con mano il sentimento di appartenenza del gruppo multidisciplinare che sempre si compatta per dare un segnale importante di speranza ai tanti pazienti in attesa di ricevere la vita».

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