Giusto il tempo di festeggiare, sulla base delle dichiarazioni fatte da Massimo Pessina, il passaggio della Sangemini al gruppo Norda, che i sindacati ‘bussano’ alla porta dei padroni.
Il piano industriale «Con l’acquisizione di Sangemini da parte di Norda – dicono Flai e Cgil – si chiude una fase fondamentale per la continuità produttiva dello stabilimento umbro, ma se ne apre immediatamente un’altra altrettanto decisiva». La fase, secondo i sindacati. «è quella del rilancio delle produzioni, attraverso un recupero della competitività e un piano industriale che come organizzazioni sindacali aspettiamo di conoscere al più presto e che dovrà necessariamente contenere i presupposti per il rilancio dei marchi storici delle sorgenti di Sangemini».
La Fruit Resta poi aperta «la vertenza degli ex lavoratori Sangemini Fruit, grazie al cui sacrificio l’operazione di cessione è stata possibile, e non è tollerabile – conclude il sindacato – che questi lavoratori, in mobilità da gennaio 2015, continuino a pagare il prezzo più alto dell’intera vicenda. Vanno pertanto individuate, come peraltro previsto negli accordi, soluzioni occupazionali adeguate a rispondere alle loro esigenze».