Omicidio di Perugia: «Non ricordo nulla»

Francesco Rosi ha risposto così durante l’udienza di convalida dell’arresto. Il suo legale, Luca Maori, chiede i ‘domiciliari’

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«Sì, so di averla uccisa io, ma non ricordo niente di quei momenti». Brandelli di frasi: «Ho avuto un black out», inframezzati da scoppi di pianto quando pensa a suo figlio. Francesco Rosi ha risposto così, a spezzoni, durante l’udienza di convalida dell’arresto, che si è svolta nel carcere di Capanne e che è durata quasi quattro ore.

L’ARRESTO DI FRANCESCO ROSI – IL VIDEO

In cella L’assassino di Raffella Presta, secondo il pm Valentina Manuali, «deve restare in carcere», mentre l’ avvocato Luca Maori, che difende Rosi, ha chiesto «gli arresti domiciliari, non sussitendo rischi di possibile fuga, per un uomo molto provato e che ha già confessato». Il gip Andrea Claudiani si è riservato di prendere una decisione a stretto giro.

I CARABINIERI: «HA CONFESSATO» – IL VIDEO

Paura dei ladri Francesco Rosi, ha riferito il suo legale, avrebbe indicato «fatti importanti», in riferimento alla situazione che si era venuta a creare in famiglia e che il fucile usato per uccidere Raffaella Presta, lo avrebbe tenuto in casa – sotto il letto matrimoniale – per la «paura dei ladri».

 

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