Terni, ospedale e Usl: Fiorini attacca sulle stabilizzazioni

Il consigliere comunale di UpT mette nel mirino le posizioni dirigenziali: «Un modus operandi che va a discapito di chi avrebbe potuto partecipare ai concorsi pubblici».

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‘Giochi di potere’ e stabilizzazioni. Sono i due temi tirati in ballo dal consigliere comunale di Uniti per Terni, Emanuele Fiorini, per attaccare sull’azienda ospedaliera ‘Santa Maria’ e la Usl Umbria 2: «Ormai è divenuto un modus operandi non solo non legittimo, ma che va a discapito di quanti, veramente meritevoli, avrebbero potuto partecipare ai concorsi pubblici per il reclutamento di profili dirigenziali».

Emanuele Fiorini

Procedimenti disciplinari

Chiamati in causa la presidente della Regione Donatella Tesei e l’assessore alla sanità Luca Coletto: «Mentre pensano – il pensiero di Fiorini – a smantellare la sanità pubblica ternana, all’interno della Usl 2 avvengono giochi di potere che sembrerebbero in corso anche nell’azienda ospedaliera di Terni. Riguardo al nosocomio ternano sono due le questioni da mettere in rilievo: una riguarda il dirigente della struttura complessa di contabilità, dottor Riccardo Brugnetta, che sembrerebbe avere un procedimento penale in corso per ‘concorsopoli’, rispetto al quale non sarebbe stato aperto alcun procedimento disciplinare da parte dell’azienda ospedaliera. Procedimento che, invece, sarebbe stato per legge obbligatorio, salvo poi sospenderlo in attesa della pronuncia di condanna o di assoluzione del dirigente».

Stabilizzazioni

Mirino anche su un altro: «L’altra questione, invece, riguarda – prosegue Fiorini – la dirigente della struttura complessa di economato e servizi alberghieri e dirigente della struttura di acquisizione beni e servizi, dottoressa Cinzia Angione, che sembrerebbe avere due avvisi di garanzia e neanche nei suoi confronti sarebbe stato aperto alcun procedimento disciplinare. Pare anche che la dottoressa Angione, funzionaria a tempo indeterminato poi nominata dirigente a tempo determinato fino a marzo 2020, nel mese di aprile dello stesso anno sia stata stabilizzata dirigente a tempo indeterminato sulla base di un accordo fra sindacati e Regione. Tale stabilizzazione sarebbe illegittima, in quanto la legge Madia non consente la stabilizzazione di un dipendente, ma solo di personale precario, peraltro non appartenente al ruolo amministrativo. Quanto detto trova riscontro anche in una recente sentenza del Consiglio di Stato, la numero 872 del 3 febbraio 2020. In merito a questa vicenda il dottor Pasquale Chiarelli, commissario straordinario dell’azienda sspedaliera di Terni, cosa dice? Laddove quanto enunciato trovi riscontro nei fatti, quali sono le azioni che intende mettere in atto? Il ricorso alle stabilizzazioni – conclude l’esponente di UpT – stato fatto anche per i dirigenti amministrativi delle Usl Umbria 2 e Umbria 1, da me già denunciato qualche tempo fa. E la presidente Tesei con l’assessore Coletto che tanto si riempiono la bocca con la parola cambiamento, cosa ne pensano di questo uso o meglio abuso delle stabilizzazioni?».

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