Pedopornografia, casi in aumento in Umbria

Con circa 1750 denunce e 1900 casi trattati, 19 persone arrestate e 129 denunciate,  si è chiuso un anno impegnativo anche per la polizia postale e delle comunicazioni dell’Umbria impegnata nella prevenzione e contrasto della criminalità informatica.

Pedopornografia Nell’ambito della pedopornografia online sono stati trattati 33 casi che hanno portato a 16 perquisizioni, 2 arresti e 11 persone denunciate in stato di libertà; i reati trattati riguardano per lo più l’adescamento on line di minori, che si conferma ancora una volta come fenomeno rilevante, nonché la detenzione e la divulgazione di materiale pedopornografico. Dall’opera di prevenzione, è scaturita una assidua attività di monitoraggio della rete che ha visto coinvolti 288 siti internet, di cui 177 inseriti in black list.

Diffamazione on line Un sensibile aumento, rispetto al 2016, gli agenti lo hanno riscontrato in materia di reati contro la persona commessi attraverso la rete come ad esempio diffamazione, minacce, molestie cyberstalking, trattamento illecito di dati personali, sostituzione di persona, per i quali sono state denunciate 26 persone. Nell’ambito dell’attività di prevenzione e contrasto alla minaccia cyber e al fine di garantire un sistema di sicurezza informatica capillare e coordinato, è proseguita la collaborazione avviata con l’Azienda ospedaliera di Perugia, nell’ambito del protocollo d’intesa sottoscritto nel 2016, con due incontri che hanno visto il personale del Compartimento confrontarsi   con gli operatori sanitari ai quali hanno fornito accorgimenti e buone pratiche da adottare per prevenire attacchi informatici di varia natura.

Hacker 140 sono state invece le segnalazioni riscontrate su sistemi informatici e telematici o per minacce agli stessi. La tempestiva condivisione dei cosiddetti indicatori di compromissione dei sistemi informatici con i fornitori di servizi pubblici essenziali ha consentito di rafforzare gli strumenti volti alla protezione della sicurezza informatica, garantita anche da una costante attività di monitoraggio. Nell’ambito delle attività investigative in materia, il compartimento ha individuato e messo in sicurezza sistemi informatici compromessi di pertinenza di strutture sensibili di rilievo nazionale.

Cybercrime Aumentano anche gli attacchi hacker attraverso l’utilizzo di malware inoculati mediante tecniche di phishing,  soprattutto nell’ambito dei rapporti commerciali. Lo scopo delle organizzazioni criminali, spiegano dalla polizia postale, è quello di intromettersi nei rapporti commerciali tra aziende dirottando le somme verso conti correnti nella disponibilità dei malviventi. Così, nel 2017, il compartimento per l’analisi e il contrasto avanzato delle frodi del settore ha potuto bloccare alla fonte su una movimentazione di 340.512 € ben 112.196 euro su una fonte di oltre 340 mila e di recuperare 70.341 euro della residuale parte relativa ai bonifici già disposti. Al riguardo, risulta rilevante anche il fenomeno dei c.d. “money mules”, primi destinatari delle somme provenienti da frodi informatiche e campagne di phishing, che offrono la propria identità per l’apertura di conti correnti.

Truffe online Sempre nell’ambito degli attacchi nei confronti di aziende del territorio, nel mese di febbraio la polizia postale ha smantellato un’associazione per delinquere finalizzata alla truffa i cui componenti, attraverso l’invio di mail fraudolente falsamente riconducibili a nomi di manager di aziende della media e grande distribuzione,  ingannavano  vari fornitori con ordini alimentari di differente genere, arrecando un danno complessivo pari a 2 milioni di euro. La suddetta indagine denominata ‘Ocean’ ha consentito l’arresto di 7 persone e la denuncia in stato di libertà di altre 8 di cui 6 destinatarie di obblighi di dimora. Da segnalare, inoltre, l’operazione denominata ‘Saldo e Stralcio’ che ha portato, nel giugno scorso, all’arresto di 6 persone dedite alla truffa legata al fenomeno dei falsi insoluti relativi ad abbonamenti a riviste legate alle forze dell’ordine.

Terrorismo Nel settore del cyberterrorismo gli investigatori del compartimento in concorso con altri organi di Polizia e di intelligence si sono concentrati sulla prevenzione e al contrasto dei fenomeni di eversione e terrorismo, sia a livello nazionale che internazionale, posti in essere attraverso l’utilizzo di strumenti informatici e di comunicazione telematica. In tal senso spicca l’operazione antiterrorismo denominata ‘Da’Wa’ coordinata dalla Procura della Repubblica di Perugia e condotta dal compartimento di Perugia che ha portato all’arresto di 4 persone, tre tunisini ed un marocchino, che facevano proselitismo sul web, e ha consentito di emettere tre provvedimenti di espulsione del Ministro dell’Interno nei confronti di altrettanti individui.

Siti web monitorati Nell’ultimo anno, la strategia mediatica messa in campo dalle organizzazioni terroristiche di matrice religiosa islamista ha indotto a effettuare una costante attività di osservazione e analisi dei contenuti presenti in rete, al fine di individuare forme di proselitismo e segnali precoci di radicalizzazione. L’attività, funzionale a contrastare il proselitismo e prevenire fenomeni di radicalizzazione, ha portato il Compartimento Polizia Postale di Perugia a monitorare circa 170 spazi web. Gran parte dei contenuti illeciti pubblicati su internet vengono rimossi direttamente dai gestori delle principali piattaforme web i quali, grazie anche alla richiesta di maggiore collaborazione elaborata in numerose sedi istituzionali nell’ambito di progetti internazionali, stanno garantendo un’azione più incisiva per ridurre la proiezione esterna e virtuale del Califfato.

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