Perugia, 1500 firme per fermare gli Arconi

Accademici, associazioni ed esponenti della cultura lanciano un convegno nazionale sul tema della tutela dei beni culturali

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Sono più di mille e cinquecento le firme raccolte in questi mesi per chiedere al sindaco Andrea Romizi e alla Soprintendente Marica Mercalli di fermare «lo scempio».

‘Fermare i lavori’ Dopo qualche settimana di relativa ‘calma’ nel dibattito infuocato che dalla scorsa fine estate si protrae sul cantiere in piazza della Rupe ora si torna a dare battaglia. Lo fanno una decina di associazioni, undici per la precisione, assieme a studiosi, accademici, esperti, semplici cittadini attuali consiglieri di maggioranza ed esponenti della società civile. «Chiediamo al sindaco Andrea Romizi e alla Soprintendente Marica Mercalli – scrivono in una nota – di fermare i lavori presso gli Arconi e di riconsiderare tutta la questione, convinti che la perdita dei finanziamenti ottenuti, lo smantellamento delle opere in muratura finora eseguite, e il danno economico che questo potrebbe produrre, siano di gran lunga preferibili al danneggiamento irreversibile degli importanti monumenti coinvolti».

Altre soluzioni Una biblioteca in locali contro-terra e sotterranei non può avere vita felice, dichiara l’Osservatorio Perugia. «I soppalchi in cemento armato aggettanti fuori del profilo del palazzo dell’Università vecchia e la separazione degli Arconi trecenteschi dal Murus duecentesco retrostante non sono modifiche accettabili in alcun modo». Al contrario, secondo le associazioni, ci sono già nel centro storico della città vari immobili di pregio ora inutilizzati o sottoutilizzati che potrebbero molto meglio «offrirsi alla bisogna, come il convento di Sant’Agostino, attualmente distretto militare, il convento di San Bernanrdo, ex comando militare di zona, l’ospedale Fatebenefratelli e altri ancora. Gli Arconi meritano di rimanere vuoti e liberi, ad ampliamento del giardino di fronte ed eventualmente arredati con opere e reperti d’arte, come merita di essere valutato attentamente il contesto, compreso il Mercato coperto e le sue pertinenze».

Convegno nazionale Già su carta ci sono circa mille e cinquecento firme e altre, promettono, saranno raccolte «tra cui quelle di personalità autorevoli a livello nazionale». Per questo le associazioni danno appuntamento per il prossimo venerdì 9 febbraio alla sala Etrusca di Umbrò dove attraverso una conferenza stampa verrà annunciato un convegno nazionale sul tema della tutela dei beni culturali «che recenti provvedimenti governativi tendono a indebolire, in contrasto con ogni proposito di buona politica e di buon governo. La Conferenza Stampa, per quanto specificamente dedicata agli organi di informazione, sarà aperta al pubblico».

Le associazioni Tra i firmatari compaiono la Società generale di Mutuo Soccorso, con il suo presidente Primo Tenca, Italia Nostra, presidente Luigi Fressoia, La tramontana, con Renzo Zuccherini, La città di tutti, presidente Renzo Massarelli, La famiglia perugina, presidente Giovanni Brozzetti, Radici di Pietra, rappresentata da Michele Bilancia, Acropolis con Mario Orsini, Cittadinanza attiva, presidente Danilo Bellavita, la società del Bartoccio, il comitato civico centro storico di Spello, l’Adic Umbria e tra gli altri firmatari: Alberto Grohmann, Mario Torelli, Salvatore Settis, Adriano La Regina, Franco Mezzanotte, Francesco Federico Mancini, Franco Ivan Nucciarelli, Gianfranco Maddoli, Michele Bilancia, Mario Tosti, Francesca Montesperelli, Tommaso Montanari, Fabio Maria Ciuffini, Francesco Mandarini, Attilio Solinas, Mauro Tippolotti, Silvano Monarca, Serena Innamorati, Lanfranco Binni, Josè Maria Ordonez, Almudena Bergareche, Marinella Salari, Mauro Monella, Paolo Lattaioli, Giancarlo Baronti, Paolo Bartoli.

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