Perugia, caso Gesenu: «Giunta attenta»

Lunga nota di autodifesa da parte del Comune, che – non sembra un caso – ricorda il lavoro di consulente svolto dall’attuale assessore romano Paola Muraro, del M5S

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La giunta comunale di Perugia «ha lavorato per bonificare e rilanciare Gesenu. E’ stato chiesto alla società di risolvere i problemi contestati con l’interdittiva (di cui era stata oggetto a novembre 2015 e che poi era stata revocata a novembre di quest’anno; ndr), vale a dire di uscire dalle società siciliane, licenziare i dipendenti in odore di mafia e sostituire il socio privato Cerroni. Questo è stato fatto nei mesi passati con molta fatica e difficoltà e con l’uscita del socio privato al quale nel maggio scorso è subentrata una società del gruppo Paoletti».

operazione-spazzatura-dorodiscarica-pietramelina-060M5S e Muraro La considerazione è contenuta in una lunga nota della giunta Romizi, che non manca di ricordare – vista la polemica in corso con il M5S perugino. che ha chiesto le dimissioni a tutti – che «vi sono stati diversi controlli che la Gesenu e gli amministratori straordinari hanno affidato a dei consulenti esterni. Tra questi vi è anche la dottoressa Paola Muraro, attuale assessore all’ambiente della giunta comunale del Movimento 5 Stelle di Roma, la quale nel maggio scorso, ha attentamente esaminato gli impianti dei rifiuti utilizzati da Gesenu». Paola Muraro che dice la giunta, «aveva ricevuto dal consiglio di amministrazione l’incarico di consulente sulla congruità dei costi». L’attuale assessore romana, però, «non ha mai prodotto la relazione richiesta inducendo i consiglieri di parte pubblica a richiederne la revoca».

Giuseppe Sassaroli

Giuseppe Sassaroli

Sassaroli  La giunta, poi fa sapere che «sia direttamente che tramite i propri rappresentanti in seno alla Gesenu» ha lavorato «anche per la sostituzione del direttore Sassaroli al quale, tuttavia, erano state rinnovate le deleghe dagli amministratori straordinari nominati a seguito dell’interdittiva antimafia. Con nota del 29 ottobre 2016 la Gesenu ha comunicato al Prefetto che Sassaroli avrebbe cessato di svolgere le sue funzioni di direttore entro il prossimo 31 dicembre».

L’eredità Poi la giunta comunale di Perugia riprende i concetti espressi dal vice sindaco Barelli ed espressi nell’intervista concessa ad umbriaOn: «Risolto il nodo dell’interdittiva sono rimasti gli altri problemi della Gesenu che questa amministrazione ha ereditato da quelle precedenti e sui quali sta lavorando. Per primo quello della notevole sofferenza economico-finanziaria, derivante dalle commesse estere e siciliane, che impediva qualunque investimento e condizionava l’efficienza del servizio. Per rimediare a tale situazione è stato dato mandato ai rappresentati del Comune in seno al consiglio di amministrazione di Gesenu di recuperare le somme non riscosse, in particolare in Sicilia, e di attivarsi per predisporre un piano industriale in grado di rilanciare la società sul territorio regionale».

discarica2-gesenuLa ‘differenziata’ A Perugia, ricorda poi la giunta, «si è posta la necessità di superare il sistema della raccolta differenziata nel centro storico che la gran parte dei cittadini riteneva carente. Il 14 febbraio 2016 è quindi partito, dopo numerosi incontri e assemblee pubbliche, il nuovo sistema di raccolta che ha consentito di migliorare il servizio, aumentare la raccolta differenziata dal 59% al 68%, diminuire il costo e garantire la tracciabilità del rifiuto. In forza del risultato positivo di questo modello si sta lavorando per cambiare il sistema della raccolta differenziata nel resto della città compatta al fine di superare la raccolta stradale dei rifiuti e introdurre la tariffazione puntuale».

La sede Gesenu

La sede Gesenu

La Tari Viene poi ricordato che «la Tari che, per la prima volta nella storia della città, è diminuita per l’anno 2016, del 10% per le utenze domestiche e del 4% per le utenze non domestiche senza tagliare alcun servizio. Una percentuale di riduzione tra le più alte d’Italia. Altra novità è stata quella dell’indennità di disagio ambientale che per la prima volta è stata utilizzata per esentare o ridurre del 50% il pagamento della Tari per i cittadini residenti nelle zone vicine agli impianti».

Gli investimenti Ed è proprio sull’impiantistica, rivendica la giunta perugina, «che l’amministrazione comunale ha ripetutamente richiamato l’attenzione della Gesenu. Infatti, se a novembre 2015 la società non fosse stata colpita dall’interdittiva antimafia, sarebbero partiti i lavori di revamping dell’impianto di Pietramelina e la ristrutturazione dell’impianto di selezione di Ponte Rio per un valore complessivo di investimenti di circa 18 milioni di euro».

discarica-gesenuFiducia Per quanto concerne gli ultimi sviluppi giudiziari, «in gran parte legati a fatti avvenuti prima dell’insediamento di questa amministrazione», la giunta «conferma la piena fiducia nell’operato della magistratura e, qualora i gravi fatti contestati dovessero essere accertati, l’amministrazione porrà in essere tutte le azioni necessarie per tutelare gli interessi dei cittadini di Perugia».

Le classifiche Inevitabile il richiamo alle classifiche, perché «merita di essere ricordato che il tanto lavoro svolto su Gesenu, sui rifiuti e sull’ambiente, ha trovato un riconoscimento sia nella recente classifica del quotidiano ItaliaOggi nella quale Perugia è salita di ben dieci posizioni (da 39 a 29, con un risultato importante proprio sull’ambiente che vede la nostra città inserita nel gruppo delle migliori città d’Italia), sia in quella di Legambiente nella quale Perugia è passata dalla 25esima posizione alla 17esima».

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