di P.C.
Il destino ha voluto che cominciasse a giocare in una squadra abruzzese che si chiama Renato Curi, proprio come lo stadio dove è ‘esploso’ in serie A, cominciando una carriera che di lì a tre anni lo avrebbe fatto salire sul tetto del mondo.
L’EMOZIONE DI GROSSO NEL RICORDARE PERUGIA – VIDEO
Il ritorno di Grosso
Quelle gallerie In quello stadio, Fabio Grosso è tornato da avversario sulla panchina del Bari e ha portato via i tre punti: «Una emozione grandissima – ha detto in conferenza stampa – mi sono emozionato già quando ho visto le gallerie che portano all’uscita dello stadio, poi l’ingresso nell’impianto, ho ricalcato i passi che avevo compiuto quando ero appena un ragazzo pieno di ambizioni, infine il saluto della curva; è stato bellissimo, ringrazio tutti».
GROSSO SULLA PARTITA: «BRAVI A CREDERCI»- VIDEO
LA CONFERENZA STAMPA DI BREDA: «TROPPI ERRORI» – VIDEO
Di nuovo depressione Intanto in casa Perugia è partita una caccia ai responsabili di questa sconfitta, che ha fatto ripiombare nello sconforto un ambiente che sembrava rinvigorito dai tre risultati utili consecutivi. Stavolta, dopo il pareggio temporaneo di Samuel Di Carmine (stupendo il suo gol) la rimonta non si è concretizzata perché il Bari è tornato avanti, prima con Nené poi con la parabola infingarda di Galano, che doveva essere un cross e che invece si è infilata proprio nel sette alla sinistra di Rosati. Scontato che il portiere sia finito sul banco degli imputato. Ma è solo colpa sua?
PERUGIA-BARI NELLE FOTO DI SETTONCE – GALLERY
Le colpe di Rosati
Colpe solo sul terzo Secondo Breda non è solo colpa di Rosati. Il tecnico non vuole entrare nel merito dell’episodio in cui il portiere sembra avere maggiori responsabilità: sulla punizione di Galano, l’estremo difensore non ha calcolato la traiettoria ed è stato poco reattivo nel tornare indietro e nel tentativo di parata, che non ha fatto altro che buttare il pallone in porta. Ma già prima, dagli spalti, le principali accuse al portiere sono piovute per le ormai proverbiali «mancate uscite» di Rosati. L’eccessivo immobilismo fra i pali è uno dei difetti di Rosati (ma si sa: il ragazzo ha altre qualità) a rivedere per bene l’azione con la opportuna freddezza, però, va sottolineato che sul corner del primo gol la palla viene spizzata da Marrone in mezzo ai due centrali del Perugia, in una posizione nella quale Rosati proprio non poteva uscire. Riflessione analoga sul secondo: il cross di Tello era sufficientemente forte da rendere problematica una uscita, soprattutto ad un portiere poco abituato a questa pratica. Evidenti, invece, le colpe sul terzo: nonostante la sfortuna, Rosati è stato poco reattivo.
Di Carmine, croce e delizia
Il portiere ‘assolto’ da Breda Nonostante ciò l’allenatore del Perugia non ha voluto commentare, limitandosi a dire che gli errori sono importanti tutti allo stesso modo. Chiaro il riferimento alla clamorosa occasione fallita da Di Carmine (che poteva portare al 2-2) e altre sia sullo 0-0 che sul 3-1. Nessuna polemica arbitrale, nonostante la direzione di Di Paolo abbia lasciato non pochi dubbi.
Le colpe dell’arbitro Innanzitutto nella gestione dei cartellini: dall’inizio del torneo, il Perugia è spesso bersagliato da interventi veementi (il primo, su Cerri, dopo appena 4 minuti) ai quali corrispondono pochi ‘gialli’. In secondo luogo, per due episodi topici: il raddoppio del Bari con Nené sembra viziato da una posizione leggermente irregolare. L’intervento su Di Carmine nell’azione incriminata (quella in cui il bomber ha perso tempo facendosi recuperare) sembra falloso. Pochi dubbi invece sul gol annullato a Bianco nel primo tempo, quando sembrava che il Perugia potesse passare in vantaggio da un momento all’altro: nonostante la deviazione del difensore, il fuorigioco di Di Carmine (autore dell’assist) andava fischiato.
