Perugia, ‘consiglio’ quasi trasparente

Approvata la petizione promossa dai radicali: documenti online e diretta streaming delle commissioni i Comune. Niente da fare per i ‘gettoni di presenza’

Condividi questo articolo su

Il consiglio comunale di Perugia ha approvato all’unanimità la petizione popolare per la conoscenza e la trasparenza dei lavori dell’assemblea, promossa da Radicali Perugia. Respinta invece la richiesta di rinunciare al gettone di presenza.

Tutto online Erano state raccolte centinaia di firme nei mesi scorsi per presentare all’assemblea cittadina questa mozione popolare che consentirà ai cittadini di conoscere dettagliatamente l’attività dei consiglieri, attraverso la pubblicazione sul sito istituzionale di tutti i verbali, dell’esito delle votazioni e del registro di presenza di tutte le sedute del Consiglio Comunale e delle Commissioni.

Commissioni in streaming Inoltre sarà possibile seguire in streaming anche le sedute delle Commissioni permanenti, dove problematiche e argomenti sono trattati in maniera più approfondita rispetto alle sedute del Consiglio Comunale anche grazie alle audizioni di assessori, dirigenti o personalità esterne. Infine anche gli atti dei singoli consiglieri (mozioni, ordini del giorno, interrogazioni) saranno pubblicati con a fianco il relativo iter.

Gettone confermato Nella petizione era prevista una rimodulazione del calcolo di gettone di presenza per i consiglieri comunali, vincolando l’erogazione alla effettiva presenza del consigliere alle sedute nella loro interezza e non soltanto pe pochi minuti. Tale richiesta è stata però bocciata nonostante i 7 voti favorevoli (con 5 contrari). Decisivi i 9 astenuti.

Il ruolo di chi si astiene Proprio su questo punto dai radicali arriva una sottolineatura: «Il Consiglio Comunale persevera nell’errore di considerare gli astenuti come concorrenti al quorum – scrivono in un comunicato – mentre una sentenza del Consiglio di Stato e una circolare del Ministero dell’Interno stabiliscono che per ‘maggioranza di voti favorevoli’ deve intendersi semplicemente che i voti favorevoli devono essere superiori a quelli contrari e non anche pari al 50%+1 dei votanti. Su questo aspetto valuteremo prossimamente quali passi intraprendere a tutela della legalità dell’istituzione consiliare».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli