Perugia, difesa in crisi: la ‘passione’ di Bucchi

Nella settimana di Pasqua il mister dovrà analizzare difetti strutturali ed errori dei singoli per non perdere il treno play-off

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La ripresa, per il Perugia, è fissata per martedì pomeriggio. Lunedì di riposo, dopo lo ‘scarico’ di domenica mattina. C’è da valutare gli infortuni, studiare l’avversario, ma soprattutto capire le condizioni fisiche e psicologiche della truppa, uscita malconcia dalla partita di Trapani. Nella settimana di Pasqua il mister dovrà porre rimedio agli errori visti nelle ultime gare.

L’infortunio di Mancini

Gli infortunati Ovvio che Bucchi dovrà concentrarsi sulla difesa, innanzitutto per capire chi potrà giocare contro l’Ascoli, nel lunedì di Pasquetta. Mancherà sicuramente Volta (squalificato dopo il doppio giallo) e probabilmente si prolungheranno le assenze di Del Prete (che lavora in palestra) e del portiere Brignoli (che sta ancora facendo fisioterapia). Forse torna a disposizione Mancini (che ha giocato 90 minuti con la Primavera nella sconfitta 0-2 con i pari età del Verona), ma di certo non sarà il suo rientro ad aggiustare le cose, considerando che il difensore promesso sposo dell’Atalanta manca da gennaio.

Difesa messa male a Trapani

In difesa l’agnello da sacrificare Più delle potenziali assenze, a preoccupare il mister sono gli errori che continuano a ripetersi con costante periodicità nel reparto difensivo. A prescindere dagli interpreti e dal modulo: palle vaganti spesso preda degli avversari, facili contropiede concessi agli avversari, ora anche il problema dei calci piazzati, fatali contro Pisa e Trapani. La forma c’è, assicura lo staff medico: i test sulla saliva hanno dato risultati confortanti. Allora sarà un problema di testa, forse di tattica, probabilmente di qualità intrinseca degli elementi, alcuni dei quali sembrano costantemente a disagio quando vengono messi sotto pressione. O, più semplicemente, sarà un mix di concause a produrre la costante difficoltà difensiva. Ma tant’è. I tifosi si innervosiscono, cercando capri espiatori: l’agnello sacrificale.

Guberti dolorante

Centrocampo: via Crucis Quello difensivo è il problema più evidente, ma dalla cintola in su non è che le cose vadano meglio. Il Perugia che fra autunno e inverno giocava il miglior calcio della B si è sciolto con i primi caldi, come la neve del Subasio. Nell’ultimo mese, solo contro il Benevento (anche per merito degli avversari, bisogna dirlo) si è vista la squadra scintillante e sbarazzina dei mesi precedenti. Poi, anche nelle vittorie, più cinismo che bel gioco. Non è un caso che tale involuzione sia coincisa con il calo fisico di Guberti (ormai sistematicamente sostituito da Terrani) e con l’infortunio di Dezi, che fin qui erano stati la mente e il cuore del Perugia. Acampora, Ricci e Gnahoré hanno fatto bene, certo, ma le assenze dei ‘senatori’ titolari in mezzo al campo si sono fatte sentire.

Di Carmine esulta (Sky)

Attacco ‘crocifisso’ Il classico cane che si morde la coda: se si cambia poco si tende ad essere prevedibili, se si cambia troppo vengono meno le sicurezze. Fino a qualche settimana fa, Bucchi aveva spesso trovato la ‘quadra’, talvolta pescando il jolly dalla panchina (come Mustacchio col Vicenza) o trovando alternative valide (come Forte) quando la forma dei titolari era precaria. A Trapani qualche errore lo ha commesso pure il mister (che di solito, con la consueta onestà intellettuale, non fa fatica ad ammetterlo) lasciando il povero Di Carmine a combattere contro i mulini a vento senza neanche l’assistenza di un ‘Sancho Panza’ qualsiasi, visto che Mustacchio se ne stava largo a destra e Dezi vagava per il campo senza fare né l’esterno né il trequartista, peraltro fallendo l’occasione che poteva regalare il pari, quando la gara non era ancora compromessa.

Passione e resurrezione Pasqua è periodo di penitenza, di riflessione, di raccoglimento. E di certo Bucchi non si sottrarrà al rito. Con la speranza, per i tifosi biancorossi, che dopo il triduo pasquale ci sia finalmente la ‘resurrezione’ del Perugia, in casa contro l’Ascoli. Appuntamento alle 15 di lunedì: i tifosi passeranno il giorno di Pasquetta sugli spalti del ‘Curi’ o attaccati alle radioline, fra una torta di Pasqua e una fetta di capocollo. Sperando non gli vada di traverso. Metafore a parte, bisogna reagire, e in fretta, per non sprecare quanto di buono fatto finora.

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