Perugia, Dion a 4 anni guarito dalla leucemia

Il piccolo torna a casa dopo un anno di terapie. La mamma: «Partiti dall’Albania solo con gli abiti indossati. Vi porteremo nel cuore»

Condividi questo articolo su

Dion, un bambino albanese di 4 anni, dopo 10 mesi di terapie, ha sconfitto la leucemia ed è tornato a casa, proprio nel giorno del suo compleanno. Quasi un anno trascorso tra il reparto di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia e il residence ‘Daniele Chianelli’, dove è stato accolto assieme alla madre fin dal loro arrivo a Perugia. Il bambino oramai parla perfettamente l’italiano e per lui la differenza tra i luoghi che lo hanno ospitati sono minimi: chiama ‘casa’ la struttura ospedaliera e ‘casa con il balcone il residence.

Il viaggio da Tirana «Fin dal primo giorni abbiamo capito che ci saremmo trovati come in una famiglia», ha detto la mamma. «Quando a Dion venne diagnosticata la malattia, con l’aiuto di internet, ho cercato un centro idoneo ed ho trovato quello di Perugia. Partimmo da Tirana in cerca di aiuto e il timore di essere rispediti in Albania fortunatamente durò lo spazio di un saluto: arrivati al pronto soccorso mio figlio venne subito trasferito al reparto. Non avevamo soldi e non conoscevamo nessuno, ma siamo stati accolti con grande umanità. L’inizio delle cure e l’incontro con il dottor Caniglia ci hanno fatto capire che eravamo in buone mani».

L’assistenza Anila e Dion mercoledì mattina hanno voluto ringraziare il direttore generale del Santa Maria della Misericordia in segno di riconoscenza per medici, personale infermieristico e volontari del ‘Comitato Chianelli’ per l’assistenza ricevuta: «L’ospedale è stato la nostra casa e questo non lo scorderemo mai. Dion ha ricevuto cure e amore ed è guarito non solo grazie alla competenza del dottor Caniglia, ma anche per le tante attenzioni che ci sono state rivolte».

«Perugia nel cuore» Anila, durante l’incontro con il direttore Emilio Duca, ha voluto anche sottolineare il rapporto che si è creato dopo la fase acuta della malattia in ospedale: «Dopo due mesi di ricovero Dion è stato dimesso e ci siamo trasferiti al residence dove ci aspettavano Franco e Luciana Chianelli, la responsabile dell’accoglienza Gigliola e tanti altri volontari. Non ci hanno mai lasciati da soli un giorno. Avevamo solo gli abiti indossati e ci è stato dato da mangiare, un sostegno economico e tanta solidarietà. Ogni abbraccio ricevuto è stata un’iniezione di coraggio e di amore. Psicologi, maestre, clown, assistente sociale, mediazione culturale, l’arteterapia, la musicoterapia: tutti hanno contribuito alla guarigione di mio figlio. Dion si è affezionato a tutti. Alla ‘casa’, come la chiama lui e alle persone. Torniamo a Tirana, ma un bel pezzo di cuore resterà per sempre a Perugia».

Miracolo Al momento dei saluti erano commossi anche i coniugi Chianelli: «Ciascuno ha fatto bene la propria parte, ma è chiaro che miracoli come questo di Dion sono possibili perché il nostro servizio sanitario è universale e perché in Umbria sono state fatte delle scelte puntando su competenza professionale ed umanizzazione».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli