Perugia, operaio muore in un cantiere

Aveva circa 40 anni ed era di origini sudamericane l’uomo che venerdì pomeriggio ha perso la vita nella zona di Capanne. Cgil: «La peggiore delle sconfitte»

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Un uomo di 40 anni di origini sudamericane – proveniva dall’Ecuador – è morto mentre stava lavorando in un cantiere edile nella zona di Capanne, alla periferia di Perugia. Il fatto è accaduto nel primo pomeriggio di venerdì, intorno alle 14.

Tragedia L’operaio stava lavorando su un’impalcatura allestita sulla facciata di una palazzina in costruzione. Ad un certo punto, dopo la pausa pranzo, è caduto al suolo per cause ancora da chiarire. Il volo, da un’altezza di circa otto metri, non gli ha lasciato scampo. L’uomo è morto sul colpo, tanto che il personale del 118 giunto sul posto subito dopo la chiamata, non ha potuto fare altro che costatarne il decesso. Sul posto anche i carabinieri del comando stazione di Magione, l’Asl e l’Ispettorato del lavoro. La salma è stata messa a disposizione della procura di Perugia che indaga sull’accaduto.

«La peggiore delle sconfitte» «In attesa di conoscere – sottolinea Patrivia Paveroni della Fillea Cgil di Perugia – meglio i contorni di questa ennesima tragedia nell’edilizia ed esprimendo tutta la nostra solidarietà alla famiglia della vittima, come Fillea Cgjl, vogliamo tornare a denunciare l’assurdità di queste morti sul lavoro, che rappresentano per noi tutti la peggiore delle sconfitte. Nonostante gli sforzi del sindacato e degli enti bilaterali in materia di formazione, informazione e prevenzione i lavoratori continuano a morire e questo è senz’altro dovuto alla continua corsa al risparmio economico da parte delle imprese, oltre alla carenza di controlli e vigilanza da parte delle istituzioni preposte. Per questo continuiamo a chiedere rispetto delle regole da parte delle imprese e investimenti pubblici e privati in sicurezza (dopo anni di continui tagli), per far sì che, nel 2018, nessuno debba rischiare la vita per portare a casa un pezzo di pane».

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