Perugia, per i petardi multa e indagini

Sanzione di 4 mila euro per lancio di bombe carta e fumogeni. Indagano le forze dell’ordine, che hanno visionato le immagini

Condividi questo articolo su

Costano cari alla società i tre petardi esplosi nel primo tempo di Perugia-Pescara.

La multa Il Giudice sportivo ha comminato 4 mila euro di multa, sottolineando che le bombe carta erano state lanciate all’interno dell’area di porta, tanto da costringere l’arbitro a sospendere la gara per alcuni secondi. Intorno al 36esimo minuto sono arrivati in campo anche dei fumogeni, spostati da un vigile del fuoco, visto che erano a pochi passi da Rosati.

La protesta Poco prima c’era stata la plateale protesta degli ultras della Curva Nord che – come si vede nella foto – hanno all’improvviso lasciato deserto un ampio settore della Curva, esponendo lo striscione «Noi andiamo a firmare». Riferimento evidente alle disposizioni della Questura nei confronti di alcuni tifosi sottoposti ad obbligo di firma.

La sanzione è stata attenuata perché il Perugia Calcio ha concretamente operato con le forze dell’ordine a fini preventivi e di vigilanza. Va anche sottolineato il comportamento di gran parte dello stadio che ha fischiato e protestato contro il lancio di petardi. Dopo lo scoppio dei petardi, alcuni agenti sono entrati nella sala video del Curi per visionare le immagini e procedere all’identificazione dei lanciatori.

Le indagini Ci sono indagini in corso per individuare gli autori di questo gesto che ha consapevolmente danneggiato la società e compromesso lo svolgimento della partita. Resta da capire se l’oggetto della protesta fossero sole le decisioni della Questura o nell’episodio ci fosse anche un messaggio velato nei confronti del Perugia Calcio.

Le nuove misure di sicurezza Di certo non un bel segnale, a pochi giorni dall’entrata in vigore delle nuove misura di sicurezza negli stadi (di cui avevamo parlato in anteprima) che hanno consentito il ritorno sugli spalti di bandiere e tamburi. Peccato siano entrati anche i petardi. Bisognerà capire come. Anche su questo si concentra il lavoro degli inquirenti.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli