Perugia, social housing all’ex Tabacchificio

Con l’approvazione della Giunta, al via la prima fase per il progetto di riqualifica dello stabile

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Nella mattina di giovedì approvata dalla giunta comunale la variante d’uso che potrebbe dare il via alla riqualifica dell’ex Tabacchificio di via Cortonese.

Social housing
L’ipotesi di progetto in esame è stato affidato dalla proprietà, la Pentagramma Perugia S.p.A, ad un società milanese specializzata in Social housing, la Fondazione Housing Sociale (FHS), che ha a previsto un approccio moderno vicino a quel tipo di edilizia cohousing tanto di moda nel nord Europa. Proprio l’indirizzo dell’amministrazione ha comportato una visione votata ad una riqualificazione dell’area mediante investimento privato di grande consistenza con significative ricadute per il tessuto economico e restituisce una nuova vita a tutto il quartiere con servizi, come l’asilo, spazi comuni e per le associazioni, maggiori dotazioni di superfici pedonali libere da costruzioni.

Spazi aperti e meno cubatura Resteranno del vecchio complesso solo la ciminiera e la palazzina uffici mentre nel dettaglio la variante prevede solo il cambio di destinazione d’uso senza aumenti di superfici costruibili rispetto alle previsioni vigenti, con la diminuzione di carico di circa 10.000 metri cubi di edifici. La società costruttrice sarà obbligata da contratto a realizzare tutte le opere necessarie di adeguamento della viabilità esterna connesse. Per l’amministrazione infatti «il progetto, assolutamente innovativo, prevede, oltre l’intervento edilizio, anche una continuazione dell’attività mediante un soggetto gestore di comunità, sotto la supervisione del fondo, capace di creare e coltivare relazioni tra i condomini oltre a fungere da presidio organizzativo ed attuativo sulle presenze».

Requisiti d’accesso Le modalità di accesso alle abitazioni e gestionali (es. requisiti soggettivi, prezzo) saranno disciplinate da un’apposita convenzione tra soggetto attuatore ed Amministrazione Comunale. Inoltre sono previsti dei criteri particolari per l’accesso alla nuova zona residenziale e non legati ai criteri standard dell’edilizia residenziale pubblica, ma a quella che l’amministrazione chiama ‘fascia grigia’ della popolazione (giovani, anziani, giovani coppie, genitori separati), che, da una parte, ha difficoltà di accesso alla casa per ragioni patrimoniali o legate al rapporto di lavoro, mentre, dall’altra, ha necessità di costruire relazioni interpersonali.

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