L’associazione Codici torna all’attacco sulla questione della chiusura delle Piscine dello Stadio, dando al Comune un ultimatum: avrà 20 giorni di tempo per fornirle una copia del contratto di appalto dell’impianto con la società concessionaria, altrimenti si profilerà una class action.
La presa di posizione
La delegazione umbra dell’associazione dei consumatori, guidata dal segretario regionale Massimo Longarini, ricorda che ha richiesto la copia all’amministrazione comunale il 28 aprile scorso. «Ancora una volta, come già nel mese di gennaio 2022 – scrive l’avvocato Longarini -, il Comune di Terni ha sorvolato mostrando disinteresse per la collettività e per chi la tutela. Tale comportamento, peraltro, lascia intendere che vi siano profili di responsabilità in capo al Comune e lascia spalancate le porte di una class action a tutela dei diritti della numerosa utenza danneggiata e privata di qualsiasi informazione circa i propri diritti contrattuali». Ora Codici attende la risposta del segretario generale di palazzo Spada Matteo Sperandeo, responsabile per la prevenzione della corruzione e della trasparenza. «Quest’ultimo avrà a disposizione ulteriori 20 giorni per fornire all’associazione una copia del contratto di appalto. Allo stato non possiamo che rilevare che i ternani sono stati abbandonati a sé stessi».