Posta non consegnata: impiegata nei guai

Città di Castello, in casa della donna oltre mille tra buste e plichi. La giustificazione: «Non avevo soldi per la benzina»

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Un vero e proprio boom di reclami per mancate consegne di posta e pacchi da parte di una società di corrispondenza. Così i carabinieri di Città di Castello hanno concentrato la loro attenzione su un’impiegata tifernate di 39 anni: la donna, infatti, non aveva recapitato circa mille spedizioni, tra lettere e pacchi, ed è stata denunciata in per appropriazione indebita e sottrazione di corrispondenza. Singolare la giustificazione: non aveva i soldi per la benzina.

Le indagini  I responsabili della società avevano subito sospettato della buona fede di qualche addetto alle consegne. Così si sono rivolti ai carabinieri che hanno esaminato l’elenco dei dipendenti concentrando la loro attenzione sulla donna. I militari hanno quindi richiesto e ottenuto l’emissione di un decreto di perquisizione da parte dell’autorità giudiziaria e alcuni giorni fa si sono presentati a casa dell’impiegata.

La perquisizione Disseminate in tutto l’appartamento, nel garage e nell’auto, i militari hanno rinvenuto quasi mille tra buste, lettere e plichi che la dipendente infedele per molte settimane aveva omesso di consegnare. La donna si è difesa dicendo di non avere i soldi per la benzina. Il contratto lavorativo, infatti, prevede che le consegne siano effettuate con mezzi propri e che le spese per il carburante siano poi rimborsate dal datore di lavoro. La corrispondenza è stata restituita alla società di recapito che nei prossimi giorni provvederà alla consegna.

 

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