Qualità della vita: «Terni sempre peggio»

Federico Brizi (FI): «Il posizionamento nella parte bassa della graduatoria per la qualità della vita conferma che questa amministrazione non sta lavorando bene»

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Federico Brizi

Federico Brizi

di Federico Brizi
Consigliere comunale di Forza Italia a Terni

Il balzo in avanti di Perugia e la sostanziale conferma del posizionamento di Terni nella parte bassa della graduatoria delle città italiane per quel che riguarda la qualità della vita (secondo i dati diffusi nelle scorse ore) è un ulteriore segnale negativo per la nostra comunità e una conferma che questa amministrazione non sta lavorando bene.

In particolare, quello che più colpisce sono alcune categorie di dati: quelli sulla criminalità che sembrano denotare una sorta di vocazione della nostra città per turismo criminale; quelli sulle politiche sociali che testimoniano del sostanziale fallimento dell’amministrazione anche in questo settore fino a pochi anni fa cavallo di battaglia del centro-sinistra; quelli sul disagio sociale per i quali Terni è addirittura al 106° posto, in fondo alla classifica e quelli per i reati a sfondo sessuale contro i minori e per le rapine in banca.

Emerge poi il fallimento della politica dell’accoglienza. L’elevato numero di immigrati per cittadini residenti oltre la bassa qualità dell’immigrazione, testimoniata anche dalla diminuzione del numero degli studenti che frequentano gli istituti superiori hanno portato l’aumento della criminalità. Specialmente sono aumentati i delitti più odiosi, quelli contro la persona: omicidi, prostituzione, violenza, rapine alla arancia meccanica compiuti da soggetti senza scrupoli ne coscienza.

Infine, c’è la negatività dei dati sulla mobilità che – anche in questo caso – collocano Terni in fondo alle classifiche e che testimoniano un altro evidente fallimento: basti pensare alla mancata realizzazione della metropolitana di superficie.

Allo stesso tempo registriamo un miglioramento di Perugia, amministrata dal centro-destra, che comunque si è giovata di risorse regionali superiori a quelle destinate al ternano e di strategie che l’hanno premiata facendola diventare baricentrica in un’area vasta anche a livello d’infrastrutture e avendo assorbito quasi tutti i servizi strategici regionali, senza che il Pd di Terni sia riuscito a difendere il ruolo spettante alla nostra città nei confronti di un’amministrazione regionale dello stesso colore.

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