Riecco i ‘finti avvocati’: scaltri ma incastrati

Terni: i carabinieri di Fabro ne hanno beccati due, entrambi giovanissimi. Ora riescono anche a ‘isolare’ il telefono delle vittime

Condividi questo articolo su

Truffatori sempre più scaltri, tanto da ‘isolare’ il telefono delle loro vittime – anziani soprattutto – per evitare che possano contattare le forze dell’ordine o i familiari. Il metodo, collaudato e ‘migliorato’, è quello del ‘finto avvocato’. Nonostante il ‘salto di qualità’ dei malviventi, i carabinieri della Compagnia di Orvieto sono riusciti ad incastrarne e denunciarne due, entrambi 22enni e di origine campana, proprio mentre si apprestavano a truffare una donna di Fabro.

Le indagini dei carabinieri orvietani sono partite dalla segnalazione di alcuni episodi avvenuti sul territorio negli ultimi giorni. Tutti legati dallo stesso modus operandi: i truffatori chiamavano gli anziani a casa, qualificandosi come ‘avvocati’ o ‘marescialli dell’Arma’, e poi spiegavano che il figlio/marito aveva avuto un incidente e che per risolvere il tutto era necessario pagare una sorta di cauzione.

Salto di qualità A quel punto la vittima veniva invitata a contattare il proprio parente attraverso un numero, a cui rispondeva un complice che a sua volta si qualificava come carabiniere o avvocato a seconda dei casi, che confermava il tutto. Allo stesso tempo il primo truffatore che aveva telefonato sulla linea fissa, evitava di chiudere la telefonata, isolando di fatto il numero. L’ultima fase della truffa era rappresentata dal ‘blitz’ in casa della vittima, con il ‘finto avvocato’ – uno dei due truffatori – pronto ad incassare la somma richiesta o in alternativa preziosi grazie a modi garbati ma decisi.

Chiamata decisiva A salvare la signora di Fabro dall’ennesimo raggiro è stata la telefonata che ha fatto al 112 poco dopo essere stata contattata da un sedicente maresciallo dei carabinieri.che la informava che la figlia aveva subito un incidente stradale e che aveva l’assicurazione scaduta. Per toglierla dai guai la signora avrebbe dovuto pagare subito 4.500 euro in contanti ad un avvocato che si sarebbe presentato da lì a poco a casa sua.

Denunciati E così è andata: il truffatore si è presentato a casa, ha incassato la somma ma ad attenderlo, fuori dall’abitazione, c’erano i carabinieri – quelli veri – che lo hanno bloccato insieme al suo complice. Per entrambi è scattata la denuncia per truffa aggravata in concorso e ora le indagini puntano ad accertare se ci siano sempre loro dietro gli altri episodi analoghi avvenuti negli ultimi giorni sul territorio.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli