‘Riequilibrio’ a Terni: «Sindaco chiarisca»

Otto consiglieri d’opposizione (Forza Italia e Todini non ci sono) chiedono la convocazione straordinaria del consiglio prima del 22 novembre: «Faccia conoscere in modo limpido le sue intenzioni»

Condividi questo articolo su

Piano di rientro, ipotesi ‘fondo di rotazione’ e cambio di strategia da parte dell’amministrazione comunale. L’opposizione – otto i consiglieri che hanno presentato la richiesta a Giuseppe Mascio – non ci sta e chiede a gran voce una convocazione straordinaria del consiglio prima del 22 novembre, quando a Roma la Corte dei Conti – sezioni riunite – esaminerà il ricorso presentato da palazzo Spada: «Di Girolamo spieghi e non agisca all’insaputa dei cittadini».

PIACENTI D’UBALDI: «PIANO DI RIENTRO? NORMALE CAMBIARLO, SITUAZIONE ENDEMICA»

‘Fondo di rotazione’, dimissioni e tasse A presentare l’atto sono stati venerdì mattina Enrico Melasecche (IlT), Valentina Pococacio, Patrizia Braghiroli, Angelica Trenta, Thomas De Luca, Federico Pasculli (M5S), Marco Cecconi (FdI) e Paolo Crescimbeni (Gm). L’invito al sindaco Leopoldo Di Girolamo – «al contempo il capogruppo del Pd, specificano» – viene chiesto di «far conoscere in modo democratico e limpido alla città all’interno della seduta quali proposte intende fare da qui al 22 novembre alle sezioni riunite della Corte dei Conti, prima che le stesse, con il ricorso al famigerato ‘fondo di rotazione’ vadano a condizionare pesantemente la vita di famiglie ed imprese; se intende onorare le proprie promesse, reiterate ripetutamente dal capogruppo del Pd, in merito alla volontà di non aumentare assolutamente imposte e tasse, rimettendo contemporaneamente quanto irrevocabilmente il mandato all’approvazione o meno del piano di riequilibrio tenuto conto peraltro che la mancata approvazione del piano comporta comunque, ope legis, la cessazione dall’incarico e la chiusura anticipata della consiliatura; chiarire le proprie intenzioni sul ‘fondo di rotazione’ e sulle proprie dimissioni, peraltro anche nei confronti dei dipendenti comunali per i quali la Uil ha dichiarato che perderebbero in media oltre 12 mila euro ciascuno di indennita accessorie sia nel caso di seconda e definitiva bocciatura del piano sia nel caso di utilizzo del fondo di rotazione. No a manovre segrete sulla pelle dei ternani, ma risposte alla città. No all’esproprio delle competenze esclusive del consiglio comunale».

PRESSING POLITICO SUL ‘FONDO DI ROTAZIONE’

Le premesse Gli otto consiglieri d’opposizione, in precedenza, avevano ricordato che «il sindaco ha incaricato ben due studi legali al modico costo di 40 mila euro (!?!) per arrivare alla decisione di ricorrere al ‘fondo di rotazione’, scelta che il Partito Democratico aveva indicato come il male assoluto da evitare ad ogni costo e che avra le stesse medesime conseguenze del commissariamento, con la sola differenza che il ndaco e gli assessori potranno rimanere incollati alla poltrona. Lo stesso sindaco, oltre al capogruppo del Partito Demcoratico, avvocato Andrea Cavicchioli, hanno ripetutamente quanto solennemente dichiarato in consiglio comunale, dopo la gravissima situazione degli arresti dello stesso sindaco e di altro assessore poi dimesso, che sarebbero rimasti in carica solo e ‘soltanto nell’interesse della città per evitare l’aumento pesante e generalizzato di tasse, imposte e tariffe’». 

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli